giovedì 7 settembre 2023

La bella confusione


La storia del Cinema non è poi così diversa dalla vita: apparentemente lineare, ma costellata di incontri fortuiti, appuntamenti rincorsi o mancati, decisioni prese all'ultimo minuto e imprevedibili coincidenze.
Fatalità cruciali che permettono a un'opera di venire alla luce, con le precise caratteristiche che poi tutti ricorderanno.
La scelta di un'attrice, la luce del set, le vicissitudini sentimentali del regista o di un comprimario - così come i tagli nel budget o una scena cambiata all'improvviso - possono scrivere a modo loro una pagina del genio universale.
Il 1963 è stato l'anno di Fellini e di Visconti.p+
Un anno decisivo per il cinema italiano che ha visto la nascita di Otto e mezztio e il Gattopardo.
Ma prima di diventare i capolavori che ben sappiamo erano due incredibili scommesse, nonché il campo di battaglia tra due artisti rivali e profondamente diversi: mentre Claudia Cardinale cambiava il capriccio di chi la dirigeva, l'intero contesto culturale italiano si stava preparando a sposa l'una o l'altra visione del cinema e del mondo.
Ecco cos'é la Bella confusione: inseguendo come un detective le figure e gli episodi che hanno fatto la storia, Francesco Piccolo ha setacciato lettere, filmati, appunti e diari, interviste, pettegolezzi, testimonianze.
Perché in questo romanzo diverso da qualsiasi altro romanzo i personaggi si chiamano Marcello Mastroianni, Ennio Flaiano, Sandra Milo, Tomasi Di Lampedusa, Camilla Cederna, Suso Cecchi D'Amico, Burt Lancaster e Pier Paolo Pasolini.
Muovendosi tra il mito e l'aneddoto, la voce inconfondibile dell'autore di il desiderio di essere come tutti, risveglia milioni di ricordi  e ci regala la luce perduta di un'epoca.
Un documentario fatto di parole: la potenza dell'arte, i segreti del cinema, i duelli di un'Italia che non sapremo più immaginare.

Siamo di fronte al racconto di un periodo storico particolarmente florido per l'Italia del dopoguerra. Gli anni del boom, della ripresa, nuove forme di sperimentazione dopo il ventennio di repressione e conformismo del regime... Siamo altresì di fronte a due incredibili personalità: Luchino Visconti e Federico Fellini... ed a due mondi (veri o presunti) che dietro di loro, danno il via ad una disputa che durerà molti anni e vedrà vere e proprie partigianerie, lotte, cattiverie di ogni tipo... ma al tempo stesso, due registi capaci di dare vita ad autentici capolavori, noti tutt'ora a distanza di quasi 70 anni...
Francesco Piccolo riesce a farci cogliere lo spirito del tempo, a farci ridere, sorridere, intristirci e commuoverci.. di fronte a grandi colpi di genio mescolate con grettezze di basso livello... perché dietro ad un film vi sono persone, storie, percorsi...

A proposito di Fellini e di Otto e mezzo:
La scena dell'harem è di una potenza e di uno strazio inarrivabili, perché é un amalgama armonioso di mostruosità e poeticità.
Contiene la mostruosità dello schiacciamento delle individualità, del diritto a essere unico di qualsiasi persona; e contiene la volontà disperata di tenere la vita tutta insieme, il passato e il presente, le storie importanti e lo sguardo sulle passanti, come diceva De Andrè.
Contiene soprattutto il tentativo più audace di sincerità e di autodenuncia, ma nel modo in cui lo concepisce un maschio: assolvendosi, cercando di convincere il mondo che il dolore non è poi così importante; e sopra ogni cosa c'é la volontà di tornare indietro nelle ere evolutive, di tornare indietro nelle ere evolutive, di tornare alla supremazia del maschio.
Ed è esattamente quello che tira fuori sempre, alla fine, un maschio, anche se di talento: la capacità di volgere i suoi gesti verso un giudizio positivo oppure comprensivo. E' un istinto sia profondo sia elementare. Farcela comunque, sempre, lo stesso, per forza, a prescindere, in ogni modo: farcela. Forse con la convinzione del diritto acquisito.
Ma in ogni modo, in qualsiasi modo, farcela.


 

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