mercoledì 3 novembre 2021

L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello


Nell'Ottocento, la scrittura di casi clinici - nei quali vengono presentati non soltanto gli effetti della malattia ma tutta la realtà vissuta legata alla condizione esistenziale del paziente - raggiunse vette altissime; nella seconda metà del Novecento però, con la ascesa di una medicina più tecnologica e quantitativa, era una prassi oramai estinta.
Perciò, quando pubblicai i miei casi clinici negli anni Settanta e Ottanta, mi fù presso ché impossibile farlo sulle riviste mediche, poiché esse pretendevano grafici, tabelle e un linguaggio "oggettivo".
Le storie di casi clinici più lunghe, dettagliate e personali erano considerate arcaiche e "non scientifiche".
Questo atteggiamento sta ormai cominciando nuovamente a cambiare e molte università prevedono corsi di "medicina narrativa": un'intera generazione di neurologi più giovani considera il caso clinico una parte importante della scienza medica.
Spesso si è voluto riconoscere a "L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello" il merito di aver contribuito a questa rinascita della tradizione del caso clinico e a me piace pensare che ciò sia vero.
Oggi, con l'affermarsi delle neuroscienze e di tutte le loro meraviglie è ancora più importante conservare la narrazione personale, considerare ogni paziente come un essere umano unico con la propria storia e le proprie strategie di adattamento e sopravvivenza.
Benché da parte nostra la conoscenza e la comprensione possano evolvere e cambiare la fenomenologia della malattia e della salute umana rimangono alquanto costanti, e il caso clinico - la descrizione scrupolosa e dettagliata dei singoli pazienti - non potrà mai diventare obsoleto. (tratto dal libro).

Ulteriore testo, letto sull'onda dell'entusiasmo del precedente L'occhio della mente prosegue la conoscenza delle varie e direi variegate patologie, malattie, sfighe e malanni che colpiscono quella fantastica macchina che è il cervello umano... veniamo così a conoscenza della Sindrome di Tourette, dei feroci danni del Parkinson, degli studi di Lurija, Purdon Martin, Hughlings Jackson, Freud e tanti altri sconosciuti all'umano odierno... Con stile piacevole e lieve ci addentriamo in un mondo incredibile e vicino, maledettamente vicino a noi.

 

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