sabato 23 ottobre 2021

L'occhio della mente


 Lilian Kallir é una brillante pianista che predilige Mozart: una sera, allorché deve affrontare il Concerto n. 21 (quello col famoso Andante), la partitura divenuta di colpo un intrico di segni incomprensibili; è l'esordio di una neuropatologia che le impedirà se non di scrivere, quanto meno di leggere e altererà la sua percezione sino a farle confondere un violino con un banjo o un rasoio con una penna.
Sue Barry è riuscita a diventare neurobiologa nonostante una menomazione invalidante: una forma di strabismo che inibisce la visione stereoscopica, sicché gli occhi sono attivi uno alla volta, in alternanza, senza mai potersi coordinare; per lei, la profondità e la terza dimensione sono categorie puramente immaginarie.
Sono solo due dei casi raccontati e analizzati in questo nuovo libro di Oliver Sacks: storie di amputazioni e deformazioni affettivo - cognitive che sembrano sfociare in drammi senza rimedio.
E ancora una volta Sacks mostra come ogni ferita attivi inaspettate strategie adattative, una indispensabile capacità di conservare o ridisegnare ciò che viene esperito.
Ma per il lettore la vera sorpresa consisterà nel vedere tali dinamiche confermate dall'esperienza personale dello stesso Sacks.
Scrutandosi con freddezza clinica, ma senza timore di rivelare le oscillazioni dei suoi stati d'animo, il neurologo - scienziato parla infatti sia della prosopoagnosia di cui è affetto (l'incapacità di riconoscere i volti), sia della odissea legata a un melanoma maligno all'occhio destro, i cui sintomi si materializzano un sabato del dicembre 2005, al cinema, sotto forma di una macchia dai contorni iridescenti.
Nel rivivere le fantasmagorie percettive scatenate dal tumore, Sacks prosegue così la sua esplorazione del versante creativo di ogni malattia, che in questo caso si manifesta nelle infinite modalità con cui ogni occhio e ogni mente inventano e reinventano l'inafferrabile vastità del mondo esterno. (tratto dal libro),

Oliver Sacks, a tutti certamente noto per aver ispirato il film "Risvegli" nel 1990, magicamente interpretato da Robin Williams, oltre ad aver suscitato molte critiche per il suo modo di narrare (si veda al riguardo un altro mio post) facendolo precedere alla sua reale capacità di curare il prossimo...
Resta comunque vero il fatto che, leggere i testi di Sacks è come immergersi appieno nella medicina, nei suoi dilemmi, nel quotidiano dello scienziato... le citazioni dotte non mancano, eppure tutti noi riusciamo a capire cosa sta accadendo... riusciamo a calarci nella vicenda e farci un'idea del male che colpisce di volta in volta i pazienti (certo non poveri economicamente per poterselo permettere) che si rivolgono a lui..

Nessun commento:

Posta un commento

Niente parolacce, né!

Capitalismo Woke