sabato 4 giugno 2016

La bottega degli errori

In inglese è "The legend of Barney Thomson", ed il libro da cui è tratto è di Douglas Lindsay.
Puro stile British quello che ci accompagna per un ora e mezza di nerissimo humor...
A Glasgow, il mite Barney Thompson (Robert Carlyle) è un barbiere vecchio stampo e sta lentamente scendendo verso il basso nella gerarchia del negozio di Glasgow in cui lavora. Dopo un omicidio accidentale, si rivolge alla sua feroce madre (Emma Thompson) in cerca di aiuto.... (questa la trama).
Diverrà così il principale indiziato, quale serial killer che tiene in scacco la polizia (parecchio incapace).. infatti il suo maldestro tentativo di coprire le tracce dei sempre più numerosi omicidi/errori, viene notato da un grezzo detective, l'ispettore Holdall (Winstone) e da una task force della polizia locale in perenne lite. E quando si rivolgerà per un aiuto alla sua prepotente madre, Cemolina (Thompson) tutto peggiora.


Infatti, è a casa della madre che Barney scopre un congelatore pieno di resti umani, etichettati e datati... ed è con la morte della madre che tutto si complica (se mai ce ne fosse stato bisogno).
Robert Carlyle è geniale nel mettere in campo un povero personaggio con tic e paure e la sua trasformazione in genio del male... con tutto quel che ne consegue.
Glasgow poi è il degno contorno degradato e disperante in cui si dibattono le vuote vite di ognuno dei personaggi... facciamoli passare in rassegna e vedremo un campionario di poveracci senza alcun scopo nella vita se non di soddisfare bisogni primordiali e fottere il prossimo.
Mentre assistiamo alla progressiva trasformazione di Barney e nel suo divenire fiero di ciò che ha fatto, non possiamo far altro che prendere atto che: 1. finiamo per schierarci con un assassino, 2. in un mondo terribile come quello rappresentato devi diventare lupo (darwinismo sociale), 3. la stessa Polizia non cerca un colpevole, ma solo di togliersi una grana dai piedi... viceversa vivi e lascia morire...




 
 


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