Anche in questo caso, una cima desiderata da tempo. Messa nell'elenco dei "prima o poi la salgo". Occorrevano, a mio giudizio, una serie di presupposti per andarci. La meteo favorevole, un buon compagno sulla tua lunghezza d'onda, la giusta ispirazione...
Quel giorno è arrivato. Mi accompagnano Max e Ivan, sono in vacanza da qualche giorno, la meteo pare promettere bene... La salita mi è nota per un lungo tratto, avendola già percorsa qualche anno or sono un pomeriggio in cui ero al Sempione con i miei... Quanto tempo...
Usciti dal primo tratto erboso, si comincia a notare un forte vento e un cappello di nuvole che copre il vicino Monte Leone.. ma non intendiamo ritirarci così facilmente! Il panorama che ci si para davanti, ci invita a proseguire. Non fosse altro per goderne ancora. Un piacere per la vista...
Il Terrarossa coperto e ventoso a sinistra, il Lago d'Aurona al centro, il Leone a destra completamente agitato dalla meteo capricciosa... ma per ora il vento non ci infastidisce... sarà solo dal rifugio che andremo a coprirci per affrontare l'ultimo tratto.
Al rifugio troviamo molti escursionisti che arretrano di fronte al maltempo. Motivo della ritirata pare essere principalmente un passaggio obbligato su neve ghiacciata... certo che, se si sale senza ramponi e piccozza, forse questo rischio lo si deve mettere in conto...
Dopo una breve pausa per rifocillarci e coprirci, si riparte. Ed eccoci in breve al fatidico passaggio. Un breve tratto di neve molto ripido che spaventa, soprattutto per la posizione molto aerea... il rischio caduta non è da sottovalutare... indossiamo i ramponi... anche se la neve si dimostrerà molto meno ostica del previsto.
La cima è da immaginare... solo a tratti il sole fa capolino. Vento forte, a tratti pioggia, nebbia... un paesaggio magico... inutile trattenersi oltre. Seguiamo la cresta sino a dove possibile... poi si scende verso il rifugio.
Si rientra... e il cielo si apre... che ironia...
Nessun commento:
Posta un commento
Niente parolacce, né!