sabato 6 agosto 2016

La fine della città - Leonardo Benevolo

Altro libro acquistato in bancarella e letto con piacere. Un saggio sull'urbanistica, l'architettura, ma soprattutto sulle condizioni delle nostre città e del perché molte cose non funzionano. 
Leonardo Benevolo, grande architetto, urbanista, professore universitario e preparato saggista, ci porta per mano in questo breve racconto sui percorsi di pianificazione urbanistica dal periodo fascista ai più recenti episodi. Per quanto la materia possa apparire complicata è importante conoscerne i fondamentali perché attraverso la sua applicazione regola le nostre vite, ed è in grado di rendere una città un posto piacevole in cui vivere o l'esatto contrario.
 
 
Attraverso i ricordi personali del narratore, ci ritroviamo immersi nelle realtà di Roma, Napoli, Brescia, Milano, Urbino e di molte altre piccole e grandi realtà urbane della nostra penisola e scopriamo i retroscena che hanno tracciato il nostro paesaggio.

 
"Il mio mestiere è l'architettura. Mi sembra più esatto dire così che "faccio l'architetto", perché l'architettura è una cosa difficile da avvicinare e io ho tentato di farlo con vari mezzi: progettare edifici, disegnare piani regolatori, collaborare alla redazione di leggi, scrivere libri o articoli di giornale, insegnare la storia dell'architettura.
Non ho potuto ancora scegliere di fare una sola di queste cosa, perché lo scopo di questa disciplina si pone , vale a dire migliorare anche solo di poco l'ambiente fisico in cui vive la gente, è troppo importante e difficile per tentare di raggiungerlo in un unico modo.
Qualche volta è possibile costruire un piccolo pezzo di questo ambiente in un contesto accettabile; qualche volta bisogna tentare di correggere questo contesto, cioè aiutare l'amministrazione pubblica a fare i piani urbanistici; qualche volta invece si scopre che occorre prima rifare le leggi; e qualche volta ancora non si può fare nessuna di queste cose e dunque non resta che riflettere e scrivere".
 

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