domenica 7 agosto 2016

Luna Park a Laveno

Qualche sera fa, ho accompagnato le ragazze al Luna Park di Laveno, tradizionale appuntamento estivo dalle nostre parti. Altri riferimenti sono il "Tredicino" di Arona e il Park della Schiranna a Varese. Sera tersa, luci al tramonto bellissime, lungo lago di Laveno sempre molto gradevole da percorrere.
 


Mentre, con curiosità mi guardo in giro, ho cominciato a fare una serie di ragionamenti sul concetto di Luna Park, sull'industria del divertimento spicciolo, intendendo quello alla portata di tutti e soprattutto quello da strada, in un momento in cui, la virtualità ha cancellato molte forme di svago di una volta (chi gioca più in strada o in mezzo ad un prato o in un bosco?)... Per certi aspetti, il Luna Park, rimane ancora una vecchia attrazione che, in un modo o nell'altro non ha perso il suo fascino e i suoi sostenitori.
 
Da Wikipedia ricavo che Luna Park è sinonimo di area occupata da giostre, attrazioni, chioschi. Dove cioè è possibile trovare Montagne Russe, Giostre, autoscontro, ruota panoramica eccetera... Wikipedia ci racconta che il nome deriva da uno dei primi parchi tematici di questo tipo, quello di Coney Island (e chi non lo conosce?) a New York nel 1903. Altri sorsero successivamente, come il Tivoli a Copenhagen o il più famoso di tutti, il Prater di Vienna.
 
Ma cosa cerchiamo esattamente al Luna Park, e cosa rappresenta esattamente oggi?

Osservando le giostre presenti e le persone che le frequentano, mi vengono in mente alcune considerazioni. Il Luna Park è il "non luogo" per eccellenza... Chi non ricorda il film "i Guerrieri della Notte", dove il gruppo giovanile dei "Guerrieri" deve attraversare New York per tornare al "non luogo" Coney Island, cercando di salvare la pelle... e loro stessi ammettono di non capire perché hanno combattuto tanto per tornare nel nulla da dove sono venuti...
 
Ma restiamo a richiami più classici. Che dire di "Pinocchio e il Paese dei Balocchi" ? Questo luogo, ove il divertimento è senza fine, tramuta i ragazzi in asini... con un richiamo al lato "oscuro" di queste giostre rispetto alla quotidianità.
Certo, un forte richiamo il Luna Park lo deve avere se, a Los Olivos, il famoso e oggi defunto Michael Jackson, aveva realizzato Neverland; un costosissimo passatempo con giostre, statue, giochi d'acqua oltre ad uno zoo..
 
 
Ma veniamo al "nostro" Luna Park, mentre osservo le attrazioni e le persone che vi si aggirano, mi viene da pensare che si, forse proprio di questo abbiamo bisogno. Di un "non luogo".
Cioè in un modo popolato da realtà virtuale, ci serve una realtà reale, ma completamente posticcia. Perché? Per uscire dalla quotidianità... per sentirci ancora bambini e per riderci sopra... e vai un altro giro di giostra...
 

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