Anche se non vi è alcuna utilità (anzi forse, proprio per quello), decido di dedicare l'ultima mattinata delle mie vacanze ossolane, ad un giro nel bosco, senza guardare l'orologio e senza una meta precisa.
Alle 7 meno un quarto comincio a camminare, il primo tratto di salita è sempre il più faticoso. Sia per il corpo che per i sensi. Si tratta di prendere il fiato, di aguzzare la vista, di aprire i sensi ad un mondo completamente diverso da quello a cui siamo abituati. La natura richiede attenzione, se la si vuole capire ovviamente... Dopo una ventina di minuti mi sento completamente a mio agio in questo ambiente e senza fretta mi muovo da un punto all'altro del bosco... a cercare cosa? Nulla.
Facendo così, ogni cambio di tonalità attira l'attenzione, ogni particolare incuriosisce, ogni diversità obbliga a fermarsi e riflettere.
Un fungo che sfrutta la poca umidità nascosta sotto un sasso...Oppure un foro nel legno... segnato da bave di lumaca, manco una pista da corsa per auto...
E di tanto in tanto il segno dell'uomo. A volte segno strano, un chiodo di antica fattura, abbandonato su una pietra.... ma oramai è ora di rientrare... e di concludere le vacanze... Arrivederci alla prossima volta.
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