giovedì 20 ottobre 2016

ARQ

 
Non è la prima volta che un film ci propone il tema del loop temporale.
Uno su tutti Looper ove le azioni del presente ci si presentano di fronte come specchio dell'anima (quasi come il fantasma dei Natali perduti di Disneyana memoria), ma poi ancora Source Code dove 8 minuti vengono ripetuti migliaia di volte per portare a termine la missione di salvare vite umane.
Senza trascurare poi Edge of Tomorrow dove un indolente e paraculo Tom Cruise, rivive ogni mattino la stessa scena che lo vede andare in guerra contro gli alieni.
E come non essere affascinati dall'idea di poter ripetere pochi o tanti minuti della propria vita e cercare in qualche modo di modificare il corso del tempo, le proprie azioni nel bene o nel male.
Ci provarono a suo tempo Denzel Washington con Dejà Vu in termini positivi e in Time Lapse quattro giovinastri in termini negativi...
Per quello, quando ci si approccia a questo genere di film, si è sempre alla ricerca della novità e non del "già visto" rimediabile con una ripetizione del tempo vissuto...
Chiusi in una stanza, mentre intorno il Mondo è senza energia e una guerra feroce contrappone terroristi e multinazionali a contendersi le ultime risorse, Renton e Hannah si risvegliano tutte le mattine alle 6,16 rivivendo un aggressione da parte di uomini mascherati.
Dalla presa di coscienza del loop temporale, alla successiva presa di coscienza dell'altro e nel fidarsi reciproco, questo film si dipana sino all'ultimo fotogramma... dove sta la novità?
Che di volta in volta, anche gli altri partecipanti all'evento, prendono coscienza di sé; condizionando l'evento stesso... come uscirne? Con un videomessaggio! Sai che ideona... Da non rivedere, neanche con l'ausilio della macchina del tempo.

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