Anni or sono mi cimentai con Warcraft, un divertente videogioco, che mi rubò parecchie ore di sonno. Ne parlo QUI in un precedente post.
Oggi arriva sugli schermi Warcraft l'inizio, ovvero la trasposizione del gioco in film che mescola animazione grafica, fantasy, personaggi reali e regni immaginari.
Non discostandosi dal videogioco è facile prevederne la trama, che difatti viene rispettata in pieno, così come è facile schierarsi di volta in volta per i buoni di turno.
L'apprendista stregone buono, il condottiero buono, l'orco capo clan buono, la mezza orchessa buona, il piccolo bimbo (novello Mosè) abbandonato tra le acque (buono pure lui).
E' evidente che un film tratto da un videogioco, fatica a far emergere dalla massa dei figuranti, figure meritevoli di passione e che ci facciano parteggiare per l'una o l'altra parte.
Il primo merito del film è certamente quello di porre l'attenzione sulla poca differenza tra i due popoli. Se uno è in pace; ma mica tanto, basti vedere come si agitano le varie razze (elfi, nani, umani) tanto da somigliare all'attuale Unione Europea di fronte all'esodo dei migranti... l'altro ha i suoi bei problemi. Infatti, appena agli orchi è chiaro che la loro ricerca di un nuovo pianeta è dovuta all'uso sconsiderato della magia da parte del loro capo Gul'dan, alcuni di essi cercano di fermarlo, arrivando a stringere un patto con gli umani.
Una dinamica questa già vista in altri film. Si pensi tra tutti a ad Apes Revolution VEDI.
Entrambe le parti in guerra dimostrano attaccamento ai valori fondanti le razze e i popoli: onore ai combattenti, rispetto della parola data e del nemico, ricerca della sopravvivenza, speranza nella pace. Ed entrambi temono ciò che non comprendono: in primis la magia...
Il secondo è quello di proseguire in forma cinematografica, una serie di videogiochi molto amata e oramai "storica", dando così spazio ad una nuova e diversa fruizione ludica con molti rimandi alla memoria dei giocatori. Il rischio è di restare troppo legati alla trama, ma se i personaggi principali sapranno farsi voler bene, presto gli stessi sostituiranno l'originario interesse con una storytelling di nuova generazione.
Ricordiamo tra gli altri, Duncan Jones - quale regista - figlio di David Bowie, già notato per il suo precedente film Source Code. VEDI
Riuscirà quindi il regno di Azeroth a combattere questa minaccia, prima che il portale si apra e i restanti orchi (preceduti da una prima ondata) distruggano tutto? Questo episodio qualcosa ci racconta... e ci fa capire che non finisce qui. Buona visione.
Oggi arriva sugli schermi Warcraft l'inizio, ovvero la trasposizione del gioco in film che mescola animazione grafica, fantasy, personaggi reali e regni immaginari.
Non discostandosi dal videogioco è facile prevederne la trama, che difatti viene rispettata in pieno, così come è facile schierarsi di volta in volta per i buoni di turno.
L'apprendista stregone buono, il condottiero buono, l'orco capo clan buono, la mezza orchessa buona, il piccolo bimbo (novello Mosè) abbandonato tra le acque (buono pure lui).
E' evidente che un film tratto da un videogioco, fatica a far emergere dalla massa dei figuranti, figure meritevoli di passione e che ci facciano parteggiare per l'una o l'altra parte.
Il primo merito del film è certamente quello di porre l'attenzione sulla poca differenza tra i due popoli. Se uno è in pace; ma mica tanto, basti vedere come si agitano le varie razze (elfi, nani, umani) tanto da somigliare all'attuale Unione Europea di fronte all'esodo dei migranti... l'altro ha i suoi bei problemi. Infatti, appena agli orchi è chiaro che la loro ricerca di un nuovo pianeta è dovuta all'uso sconsiderato della magia da parte del loro capo Gul'dan, alcuni di essi cercano di fermarlo, arrivando a stringere un patto con gli umani.
Una dinamica questa già vista in altri film. Si pensi tra tutti a ad Apes Revolution VEDI.
Entrambe le parti in guerra dimostrano attaccamento ai valori fondanti le razze e i popoli: onore ai combattenti, rispetto della parola data e del nemico, ricerca della sopravvivenza, speranza nella pace. Ed entrambi temono ciò che non comprendono: in primis la magia...
Il secondo è quello di proseguire in forma cinematografica, una serie di videogiochi molto amata e oramai "storica", dando così spazio ad una nuova e diversa fruizione ludica con molti rimandi alla memoria dei giocatori. Il rischio è di restare troppo legati alla trama, ma se i personaggi principali sapranno farsi voler bene, presto gli stessi sostituiranno l'originario interesse con una storytelling di nuova generazione.
Ricordiamo tra gli altri, Duncan Jones - quale regista - figlio di David Bowie, già notato per il suo precedente film Source Code. VEDI
Riuscirà quindi il regno di Azeroth a combattere questa minaccia, prima che il portale si apra e i restanti orchi (preceduti da una prima ondata) distruggano tutto? Questo episodio qualcosa ci racconta... e ci fa capire che non finisce qui. Buona visione.
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