Da tempo avevo intenzione di visitare Acqui Terme, "Aquae Statiellae" per i latini. Ed eccoci qui. Piccola cittadina immersa nella campagna, a pochi chilometri dalla Liguria, famosa per le sue caldissime acque e di conseguenza per le sue cure termali. Acqui è da lungo tempo sede di una fiorente comunità ebraica. Vi è ancora il cimitero, il ghetto mentre la sinagoga è stata smantellata.
Oltre ai turisti e qualche (pochi) residenti, le piazze e le strade sono tutte nostre... Dopo aver parcheggiato comodamente in centro, ci dirigiamo verso "La Bollente" una fonte da cui l'acqua sgorga a 74,5°C sulfureo-salso-bromo-iodica... un signore lì presente si spende in una lode a favore della fonte: fa bene ai polmoni, fa bene alle ferite...
La struttura ottagonale che la sormonta è un edicola marmorea progettata dall'architetto Giovanni Ceruti alla fine dell'800. L'odore che lo precede ci fa capire che siamo in presenza della fonte.
Ed ecco la fonte: si racconta che nel passato i bambini appena nati vi veniva immersi per un istante. Se ne uscivano vivi meritavano l'appellativo di "sgaientò" ossia scottati... Anche no grazie!
Basta alzare lo sguardo per scorgere mix tra passato e presente. Qualcuno vorrà spiegarmi cosa ci fanno questi orsacchiotti alle finestre insieme a bellissimi angeli..
L'albergo "Grand Hotel Nuove Terme" mi ricorda Vichy in Francia. Sotto i suoi portici un mercatino di libri usati, mentre sul lato destro si trova uno spazio museale.Nella piazza questa monumentale fontana. E non finisce qui....
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