sabato 18 novembre 2017

Sulla strada

Difficile definire questo libro. Certo, nasce in un periodo particolare della storia degli States... Ci narra una gioventù molto diversa dalla nostra, ma al tempo stesso, uguale... nel chiedere novità, certezze, progresso, sviluppo e soprattutto liberà! Libertà di sbagliare, di provare, di mettersi in gioco.
Questo è "On the road"... "Sulla strada" da noi. E il viso innocente di Jack Kerouac, non finirà mai di intrigarmi, nel suo esser diventato il simbolo della "Beat Generation"... di una generazione che voleva altro... Una generazione che, dopo la Guerra Mondiale, vedeva che nulla era mutato nella società americana... e che anzi nuove pulsioni nascevano... l'anticomunismo, la lotta dei neri per i diritti, la violenza della polizia, le nuove guerre a cui gli States partecipavano...
 
"il libro che presentiamo al pubblico italiano è il secondo in ordine cronologico di produzione di Jack Kerouac. Il primo uscì nel 1950: di chiara impostazione lirica The Town and the city suscitò un grande interesse nella critica tradizionale e mise l'autore in crisi.
Passarono sette anni prima che egli si ripresentasse ai critici con questo romanzo che è la somma delle sue esperienze e la descrizione di un modo di vita che egli ha scelto come suo.
Parti di questo romanzo erano uscite su riviste d'avanguardia, suscitando una grande attesa intorno al romanzo che doveva comparire...
L'attesa non venne delusa e Kerouac divenne portavoce e simbolo di un'intera generazione: La Beat Generation.
Nasce il revival della Scuola di San Francisco e questa città si caratterizza come una specie di oasi di individualismo, dove la libertà personale è ancora possibile grazie forse alle tracce mediterranee e messicane di un laissez faire e dolce far niente che si cercherebbero invano in qualsiasi altra città degli Stati Uniti.
Qui gli artisti, giovani e vecchi, possono permettersi di ignorare o fingere di ignorare i problemi editoriali e commerciali, con il seguito di mondanità che ne deriva.
La tutela delle intelligenze ha formato una spessa crosta di abitudini sulla vita culturale americana: peggio di uno strato di ghiaccio.
Di recente l'acqua che vive sotto di esso è diventata così ribollente che lo strato di ghiaccio ha cominciato a fondersi.
E' la nuova generazione della letteratura contemporanea americana: la Beat Generation.
Il loro problema è il problema di tutti i giovani, e specialmente dei giovani che affrontano l'esistenza in un dopoguerra, ma la loro caratteristica è stata di svelare, sena paure e senza falsi pudori, gli aspetti della vita di una certa adolescenza americana contemporanea.
Da quando sono stati classificati da Holmes, questi ragazzi irrequieti hanno bevuto molto, hanno fumato molta marijuana, hanno girato l'America con l'autostop, si sono esaltati con il Jazz, ma soprattutto hanno scritto e a volte pubblicato parecchi romanzi e raccolte di poesie.
A questa dilagante massa di ragazzi reticenti e scontrosi, tristi e freddi, avidi d'affetto e in perpetua ricerca di una ragione d'essere, staccati senza speranza da "anziani" incomprensibili e che non li capiscono, aggrappati come una fede ad un ideale di vita intenso e libero da qualsiasi pregiudizio o sovrastruttura, appartengono gli scrittori della Beat Generation. Un gruppo di scrittori che non crede più nella violenza e quindi in una rivolta attiva e aggressiva: crede nel silenzio e crede in una specie di segreta rinascita della personalità umana" Liberamente tratto dall'introduzione di Fernanda Pivano.

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