Film del 2000. Utilizza lo sfondo del K2 e della sua conquista (anche se le montagne utilizzate per le riprese, si trovano in Nuova Zelanda e non raggiungono i 4.000 metri) contornando così una storia di riscatto, amore, eroismo.
Reduci da un terribile incidente svoltosi durante una scalata (ove è morto il padre di entrambi), fratello e sorella si ritrovano sulle pendici del K2, nell'ambito di una spedizione, che suona più come un azione clownesca che reale.
Tutte le premesse della tragedia sono precostituite. Ed infatti una valanga travolge la squadra in salita, che si ritrova bloccata in un crepaccio.
Partono le squadre di ricerca, formata da una serie di improbabili personaggi, tra cui il fratello indomito e un alpinista (interpretato da Scott Glenn) che ha perso la moglie in una precedente spedizione e a causa dello stesso organizzatore, il riccastro (interpretato da un cattivissimo e perfido Roberto Chevalier).
Imprese eroiche, montagna al limite, solidarietà e meschinità si mescolano di continuo, sino all'epilogo finale.
Interessante nella trama, viene ridimensionato per la scelta degli esterni e per l'eccesso di polistirolo nella simulazione del ghiaccio... Piacevole.
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