Da ragazzo, Albert Einstein ha trascorso un anno a bighellonare oziosamente.
Se non si perde tempo non si arriva da nessuna parte, cosa che i genitori degli adolescenti purtroppo dimenticano spesso.
Era a Pavia. Aveva raggiunto la famiglia dopo aver abbandonato gli studi in Germania, dove non sopportava il rigore del liceo.
Era l'inizio del secolo e in Italia l'inizio della rivoluzione industriale.
Il padre, ingegnere, installava le prime centrali elettriche in Pianura Padana.
Albert leggeva Kant e seguiva a tempo perso le lezioni alla Università di Pavia: per divertimento, senza essere iscritto né fare esami. E' così che si diventa scienziati sul serio. (tratto dal libro).
Con tono lieve, quasi con timore di ciò che sta per svelarci, con l'approccio dell'uomo di scienza privo delle certezze granitiche di tanti soloni religiosi e pecoroni al seguito.
Così Carlo Rovelli ci introduce alle ultime frontiere della scienza, per farci comprendere un mondo anzi un universo, totalmente diversi da come l'abbiamo o lo immaginiamo.
E la scienza si rivela per ciò che è, una grande sfida, ma anche soddisfazione nel saperci parte di un disegno incredibile, incompleto e in mutazione continua.
Relatività generale, Termodinamica, Meccanica Quantistica, Chimica, Universo, Particelle elementari, natura del Tempo. Questi gli argomenti.
Un monito finale all'uomo: siamo una specie affamata di conoscenza, bramosa di vita, ma fortemente autodistruttiva. Ci estingueremo presto, prima di farlo cerchiamo di rispettare il creato e di capirlo.
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