Natura abhorret a vacuo. La natura odia il vuoto. E' forse questo il motivo per cui, Giampiero Beltotto, fa questa lunga tirata per dirci che, al giorno d'oggi, non sapendo a che santo votarci è forse meglio rifugiarci in un bellissimo (forse per lui) passato?
Per chiedere la messa in latino? (sai che affare), la Chiesa autorevole? (io dico autoritaria, con suore che alzavano le mani e frati/preti che le abbassavano troppo), studi classici e bastonate sulle dita?
Ho letto con piacere questo volumetto, per vedere come, di fronte al nuovo che avanza (e che non deve piacere necessariamente e nemmeno convincerci) risponde una bell'anima ciellina.
Devo farvi una confidenza: preferisco il mio punto di vista.
Attrezziamoci, combattiamo e diciamo la nostra. Magari usando i super strumenti che la tecnologia ci fornisce e che Beltotto tanto abborrisce (ma che usa).
Che dire poi dell'odio per Masterchef? Se il format piace, vuoi cassarlo? Non guardarlo! Vuoi forse premiare il Maurizio Costanza Show? La catalessi mummificata?
Nessuno nega il ruolo che la RAI di un tempo ha avuto nell'immane compito di insegnare l'italiano agli Italiani. Epperò se ora è caduta così in basso, non si chiede il nostro politicizzato scrittore, come mai sia accaduto ciò? Come mai i valori sono stati svenduti? Ma dove era negli ultimi 30 anni questo signore, mentre il pentapartito, con la complicità dei comunisti ha spezzettato un'azienda che tutti ci invidiavano?
Cosa manca realmente oggi? Di fronte alla fortuna di avere tutte le informazioni a portata di mano, occorre realmente insegnare il metodo per capire e pesare le stesse, oltre a recuperare (quelli si) i valori di sempre: onestà, serietà nella parola data, schiena diritta nel denunciare abusi e soprusi, amore del lavoro e si, glielo riconosco: amore del bello. Inteso non come dice lui, nel divino (che esclude metà della popolazione) ma nel concetto laico di umano. Come solo l'uomo sa essere.
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