E così se ne va anche quel grande genio di Umberto Eco.
Eco ha segnato alcuni episodi della mia vita, la Buchmesse di Francoforte nel 1988, e il libro "Come si fa una tesi di laurea" che oltre a servirmi per lo studio, mi insegnò un metodo di studio che spesso non avevo saputo afferrare.
Ci sono persone - ed Eco lo è stato - che diventano quotidiane, consuete, complementari con il vivere moderno, praticamente non si può più scinderne l'esistenza rispetto al quotidiano, sino a sedimentarsi nel nostro vissuto.
Ci sono persone - ed Eco lo è stato - che diventano quotidiane, consuete, complementari con il vivere moderno, praticamente non si può più scinderne l'esistenza rispetto al quotidiano, sino a sedimentarsi nel nostro vissuto.
A costo di apparire scontato, anche io ho letto ed apprezzato "il nome della Rosa" e visto il film, così come ho avuto modo di incontrare sulla mia strada, suoi articoli di giornale, suoi interventi televisivi, interviste, altri libri (che posseggo).
Mi associo ai tanti che piangono questo grande italiano e lo ricordano per il contributo dato alla cultura nostra e mondiale.
Ciao Umberto.
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