domenica 19 gennaio 2014

Ladri di cadaveri

Non a caso un film simile ha inizio e termine con un esecuzione ed è proprio il boia a spiegarci la vicenda.
Una scritta poi ci garantisce che la storia è vera, salvo le parti che non lo sono.
Si prende molto in giro, ma anche molto sul serio, questo bellissimo racconto di una Edimburgo dell'800, ove la fame di cadaveri - necessari per la scienza, beninteso - generano nelle menti astute ed affamate di due poveracci l'idea di rubare morti al cimitero e subito dopo di rivolgersi direttamente alla fonte eliminando fisicamente le persone in cattiva e in buona salute.
Finira male, a qualcuno, ma nel frattempo la scienza avrà fatto progressi.
Uno spaccato della società inglese, con la sua incredibile sporcizia, furfanti di ogni colore, e la morte quale compagna di vita. Dalla visione del boia iniziale, alle morti che si susseguono, la vicinanza tra i due poli estremi - e che noi invece, nella nostra pulita ma ipocrita società cerchiamo di nascondere - non solo ci sta bene, ma anzi diviene monito per vivere in modo più spensierato e fatalista.
Belli i costumi, belle le vicende, ottimi i personaggi ben interpretati ed il cammeo di Ray Harryhausen maestro degli effetti speciali quando non esistevano i computer.


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