giovedì 20 gennaio 2022

Vedere voci


 In questo libro Oliver Sacks abbandona il terreno dei disturbi neurologici per indagare un altro mondo, che generalmente viene ignorato: il mondo dei sordi.
Qui, come in altri casi di menomazione, Sacks riesce a scoprire che il MENO può anche nascondere un PIU': per esempio, una capacità acutissima di sviluppare l'esperienza visiva. Questa, su cui si è formato un affascinante linguaggio visivo, i "SEGNI", che permette ai sordi di costituire comunità.
Ancora una volta, è l'enorme dono di empatia di Sacks, a guidare l'indagine, che toccherà alcuni problemi fondamentali del rapporto fra parola, immagine e cervello, ma anche renderà conto di esperienze dirette dell'autore, sino alla sua partecipazione alla rivolta nell'unica università per sordi al Mondo, la Gallaudet University nel marzo 1988.
Per questa nuova edizione italiana, Sacks ha scritto una prefazione nella quale delinea la storia dei sordi in Italia, e racconta della sua visita nel novembre 1990, alla comunità dei sordi e alla scuola di via Nomentana a Roma.

Anche se fuori dal suo abituale campo, Sacks riesce ad incuriosirci. Riesce cioè a trasmettere la sua empatia per l'argomento e per le persone che ruotano intorno ad esso facendoci partecipi, finendo per parteggiare per chi non è nato menomato, ma appartenente ad un altro popolo. Quello dei sordi. Persone desiderose di trovare un proprio spazio nella società degli udenti.

"il parlato ha una dimensione sola, la sua estensione nel tempo; la scrittura ne ha due; i modelli tre; solo le lingue dei segni dispongono di quattro dimensioni: le tre dimensioni spaziali accessibili al corpo del segnante e la dimensione temporale. E i Segni sfruttano a pieno le possibilità sintattiche offerte dal proprio canale di espressione quadridimensionale".

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