giovedì 27 luglio 2023

Fine missione


Phil Klay mi aveva attirato con il romanzo "La buona guerra", torno quindi volentieri ad un suo scritto. In questo caso una raccolta di racconti dedicati alla Guerra ed alle persone che la combattono.

Forse nessuno torna da una guerra. 
Forse anche il ritorno a casa, per chi è stato bravo o fortunato a sufficienza non è altro che un cambiare fronte, ingaggiare una nuova battaglia; forse non è altro che l'inizio di una nuova missione.
La prima storia che dà il titolo al libro è proprio questo: il ritorno a casa di un reduce.
In Iraq ha fatto delle cose terribili: il ricordo di quando, la notte andavano a caccia di cani che altrimenti avrebbero mangiato i cadaveri ai bordi delle strade non è nemmeno la più atroce, tra le memorie che lo perseguitano.
A casa, in mezzo a gente che non ha l'idea di dove sia Falluja, ritrova la fidanzata - tra loro una nuova sconosciuta distanza e il vecchio cane.
Ma l'animale è malato, non gli resta molto da vivere.
Il marine ha ancora l'M16: a casa come al fronte dovrà uccidere un cane.
In "Dopo l'azione" protagonista é il trauma, la traccia lasciata dalla violenza commessa che si attacca al carnefice e lo perseguita e come un fantasma, una possessione, si trasmette di uomo in uomo.
Quelle che racconta Klay sono storie che possiedono l'accecante lucore della verità.
Sono storie che rivelano la complessa combinazione di burocrazia, noia, cameratismo e violenza che compongono la vita quotidiana di un soldato in guerra: e la solitudine, il rimorso, la disperazione che accompagna ogni uomo nella vita in tempo di pace.

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