domenica 27 settembre 2015

Lago di Ravinella - Passo dell'Usciolo

Ricavo una mezza giornata tutta per la mia passione: la montagna. Direzione Valstrona.. oramai sono di casa da queste parti. Oggi direzione Passo dell'Usciolo, un percorso laterale e defilato rispetto al trittico degli over 2000 di fondo valle.
Comincio a salire, in parte sul tracciato per la Montagna Ronda, poi proseguendo sino al colle. E' un peccato vedere tanti alpeggi abbandonati ed al contempo è stupenda la sensazione di isolamento e solitudine... strano essere l'uomo.
 la salita si fa ripida.. è mattino presto e il sole è nascosto dal pendio.
 Eccoci al Passo dell'Usciolo, laggiù le montagne ossolane, il mio Cistella...
 Piante che crescono anche sull'impossibile pendenza di roccia...
 il lago di Ravinella. E' bellissimo. Il silenzio è irreale. Non c'è nessuno e me lo godo appieno.
Le creste intorno sono coperte da strisce di nuvole che scavallano e si sciolgono al sole. Irreale. il mio quotidiano mi richiama... si scende. Alla prossima.

venerdì 25 settembre 2015

AC/DC - Back in black

Quando hai tra le mani il secondo album più venduto di tutti i tempi. Quando quello che hai tra le mani è un riff potente e selvaggio, quando i brani si susseguono senza interruzione e senza lasciarti il tempo di tirare il fiato. Quando sai che è Rock, ma quello vero, metal grezzo e cattivo.
Quando il cantante precedente è morto e questo rende tutto più macabro e tosto... Quando la voce è quella del corista da chiesa Brian Johnson e la chitarra quella di Angus Young... allora puoi capire come si è sentito un ragazzino di 14 anni a cui capita tra le mani la musicassetta con copertina nera e scritta gotica...
E' il 1980 e ricordo ancora quel caldo agosto. Alla festa di paese di Beura il marocchino propone musicassette tarocche, poco conosco gli AC/DC ma quel poco mi incuriosisce... Eccolo lì, compriamolo.
L'ascolto si rivela una bomba. Abituato a ben altri ritmi questo album mi piglia subito.. ricordo di averlo fatto ascoltare a mio padre, che a momenti cade dalla sedia.. "Ma che accidenti ascolti?" hi hi.
Matusa! Oggi lo dicono a me. Allora lo dicevo io (ma sottovoce per non prendere un ceffone).
Hells Bells, le campane dell'inferno, Back in Black, ritorno in nero (o in lutto), Shoot to Thrill e per concludere la incredibile Rock and Roll Ain't Noise Pollution.
Si sente il sudore, si sente la fatica, c'è voglia di cazzeggiare sino all'alba o di bersi una birra infastidendo la ragazza del bar: queste cose nell'album si sentono tutte...
Che altro aggiungere? 35 anni dopo, quando ho bisogno di una scossa carico il CD in auto, nulla li supera. Nulla.

giovedì 24 settembre 2015

Neil Young - Harvest

Appena intravedo questa copertina, come tutte quelle che introducono la musica di Neil Young, il pensiero mi porta immediatamente a tanti anni or sono... ad un idea di libertà, di mondo tutto per me, di futuro che si apriva di fronte ad un ragazzo che viveva tra i monti ossolani e si stupiva di ogni cosa.
Harvest fu da me inizialmente travisato. Privo di una adeguata cultura musicale, scambiai Neil per un semplice cantante country, come ce ne sono molti e l'ascoltare questo gioiellino mi risultò una piacevole scoperta salvo alcuni brani che proprio non digerivo. A causa del formato (musicassetta) ero costretto a lavorare di tasto >> e cercare di azzeccare il brano successivo... oggi basta escluderli dalla scaletta digitale... ma non lo faccio più :)
"Heart of Gold" e "Old Man" due vere e proprie pietre miliari della musica, qualcuno abituato alla ruvidità del suono di Neil, le ritiene troppo orecchiabili... quasi una concessione al mercato di un musico spesso controcorrente.
Io credo che siano semplicemente due pezzi speciali, due inni all'amore ed alla vita.. che il buon Neil abbia voluto realizzare per dire la sua.
E' il 1972 quando esce questo album... 43 anni or sono, quasi quanti ne ho io... E' country, è rock, è America, è passione.. è suono elettrico e suono acustico.. nel concludere l'album "Words" con quell'applauso liberatorio e l'energia del migliore Neil Young.

Racconigi

Eccoci infine al Castello di Racconigi, direi più una residenza... del castello oggi ha poco, mentre in origine era fortezza medievale. 
Grazie all'architetto Guarini abbiamo di fronte una fantastica opera barocca voluta da Amedeo Savoia.
La città è impegnata ad assistere ai balletti di quattro giovini fanciulle... dimentica dei bellissimi luoghi ed opere d'arte che la circonda...
A ricordo e ringraziamento per aver sconfitto la peste...
Nidi di cicogna..
E infine gli sbandieratori... bravissimi.

mercoledì 23 settembre 2015

Alba

Alba, magnifica città. La città di Beppe Fenoglio, dei Tartufi, la capitale di un territorio bellissimo, romantico, ricco di storia, cultura e buona cucina. Obbliga ad una tappa.
 Le bellissime zucche che annunciano l'autunno. E non si direbbe in una giornata solare come oggi.
La piazza principale con le bancarelle dei prodotti della terra. Mi rifornisco di polenta (Pignoletto Rosso) per l'autunno e di biscotti..
 Pranzo ad Alba. Non ci sono parole...
 i tajarin.... tutto uovo... con funghi.. slurp
Bellissimo insieme architettonico.

lunedì 21 settembre 2015

Magliano Alfieri - Una gita

Magliano Alfieri! Piccolo gioiello del Roero. il suo castello è stato recuperato grazie agli "Amici del Museo" gruppo di giovani che riuscì e tutt'oggi si adopera per valorizzare la storia, i luoghi e le tecniche di un tempo, anche grazie alla nascita del Museo di Arti e Tradizioni Popolari.


Cura degli Animali.
Fede.
i soffitti affrescati.

sabato 19 settembre 2015

Need for Speed - Most wanted

Se vi piace correre in auto. Se vi piace azzardare contro la Polizia, i posti di blocco e seminare gli inseguitori, questo gioco fa per voi.
Oramai datato (è del 2005) ha una bellissima grafica e una sequenza di gioco notevole.
Punto forte del gioco è la serie di inseguimenti con le forze di Polizia che di volta in volta si inserisce nelle gare o nei trasferimenti, ed il divenire sempre più invasiva ad ogni avanzamento di carriera.
C'è una graduatoria da scalare, per diventare il Most Wanted... il più ricercato.
Tutto nasce da una gara finita male, il motore della tua auto è stato sabotato e oltre ad aver perso tutto, vieni arrestato dalla Polizia. All'uscita dal carcere la vendetta è il tuo piatto freddo: scalare le classifiche dei più ricercati, potenziare la tua auto, sfidare gli avversari in vari circuiti.
Grande dettaglio grafico, divertente storia (credibile), città enorme da esplorare, traffico che può infastidire, ostacoli contro schiantarsi... notevole la musica di sottofondo (che puoi scegliere o modificare) e le auto a disposizione, ognuna con proprie caratteristiche... Da guidare senza interruzione per ore ed ore...

Schizofrenia Europea

 

il 2015 sarà ricordato come l'anno del grande esodo. Un esodo epocale, simile a quello degli ebrei al tempo dei faraoni, biblico, storico, immenso, che cambierà per sempre la faccia del vecchio mondo e le nostre società.
Detto questo, esaminiamo da vicino la schizofrenia che ha colpito l'Europa, veramente incapace di risponde in qualsiasi modo a quanto sta accadendo.
Per anni l'Italia si è fatta carico degli sbarchi di poveri disgraziati che dall'Africa attraversavano il Mediterraneo per sfuggire alla miseria. L'Europa ovviamente non se n'è mai preoccupata. Arrivavano da noi, molti ci rimanevano, qualcuno proseguiva, ma la rogna era nostra.
Poi, quando i numeri si sono fatti imponenti, e l'Italia ha fatto notare che non riusciva più a gestire la cosa, l'Europa ha aperto i cordoni della borsa, ha sganciato qualche soldino e ha girato la testa dall'altra parte.
Più in là ha chiuso le frontiere (la Francia a Ventimiglia, l'Austria) e ha detto che non eravamo capaci di fare il nostro lavoro. Quale dovesse essere non lo sappiamo ancora.
Quando poi i poveracci hanno trovato altre strade, e con l'inasprirsi della guerra in Siria, il flusso ha cambiato direzione, tutti si sono agitati ed hanno scoperto esistere un problema profughi.
Peccato che ognuno l'ha fatto a suo modo.
Chi chiudendo tutte le porte (Danimarca, Ungheria, Inghilterra), chi aprendole tutte (Italia, ancora), chi aprendo e chiudendo a giorni alterni (Germania), chi con manganelli e lacrimogeni, chi con cartelli di benvenuto.
Complimenti! Vera politica unitaria e spirito condiviso. Vera unità di intenti e chiarezza di vedute. Grande progetto. Grande Europa.
In attesa di capire come andrà a finire, lasciatemelo dire: mi viene da piangere.
 
 

mercoledì 16 settembre 2015

il nudo e il morto - Mailer

 
""A più di cinquant'anni dalla pubblicazione, il romanzo bellico di Norman Mailer conserva integra tutta la forza narrativa e la sua attualità di denuncia e scandalo.
L'autore, allora esordiente e giovane, si sentì quasi minacciato dal successo clamoroso e dall'etichetta di "scrittore di guerra" ce l'oberava; e a ragione, perché fra la copiosa quantità di narrazioni che il secondo conflitto mondiale produsse, oggi rimasta per lo più come documento per tesi universitarie, la storia che il nudo e il morto racconta, emerge per la capacità di Mailer di estrarre dalla vicenda metafore ed emblemi della tragedia di vivere.
Infatti, complice anche l'ambientazione non europea, come invece lo era nei grandi esempi hemingwayani, quella pattuglia disperata  e persa in un'isola - giungla dell'Oceano Pacifico a combattere l'infido "mostro giallo" della propaganda governativa, diventa un campionario simbolico di umanità; e come tale oltrepassa i limiti della esperienza diretta su cui nasce.
Quella che lo scrittore qui narra è una guerra atrocemente realistica e angosciosamente astratta, che anticipa l'estraneità del Vietnam e in genere di ogni conflitto odierno privo di ragioni ideologiche e patriottiche.
Alternando dialoghi di un verismo fin d'allora inaudito, e descrizioni di una prorompente vitalità, il romanzo immerge subito il lettore in un mondo di violenza e di sopraffazione, in cui però l'istinto di sopravvivere lascia qualche volta sfuggire un gesto pietoso, una parvenza di affetto, come un frammento di civiltà tra le barbarie dell'odio". (tratto dal libro).
 

E' senza ombra di dubbio un bellissimo romanzo. Ed è straniante, come forse solo Mailer sa essere quando scrive un racconto come questo.
Geniale l'idea della "macchina del tempo" che dopo averci presentato i personaggi principali nel presente, ce li riporta indietro ad episodi che ne hanno determinato il carattere, le scelte e le attuali difficoltà.
Se qualcuno pensa che la Guerra sia sangue, dolore, ardore, furore, eroismo.. dopo aver letto questo capolavoro del 1948 si accorgerà che nulla è come appare. E quando poi, a pagina 699 il principale interprete muore in due righe e viene immediatamente dimenticato, quasi una comparsa... restiamo anche noi straniati, costretti a fare i conti con la follia del conflitto, con la fatalità, con l'interruzione del filo logico che ci ha condotti sino a quel punto.
Si legge d'un fiato e merita tutti i premi e riconoscimenti ottenuti. Grande.

San Andreas - il film

Ed eccoci ad esprimere un parere su "San Andreas" film muscolare, come il suo interprete, scuotente come solo un terremoto 9.6 sa dare, eccessivo, come tutte le volte che gli USA si guardano dentro e cercano di darsi un motivo...
Famiglia in crisi, per la morte di una figlia si vede costretta dagli eventi a ricostruire gli affetti e le parole non dette, superando avversità di ogni tipo e uscendone con i denti puliti.
Gli effetti speciali sono strepitosi, le scene incredibilmente realistiche, la recitazione discretamente verosimile e l'idea di fondo credibile.
Detto questo cadiamo nell'insulto alla decenza quando assistiamo all'elenco delle peripezie dei nostri, a cui dopo essere scampati al crollo di un grattacielo, allo schiacciamento in volo, alla caduta con elicottero, allo scampato volo in un crepaccio, in lancio con paracadute, a scampato ulteriore schiacciamento da pilastri, a scontro con super onda dello Tsunami, a pestaggio di strada, eccetera eccetera (l'elenco è sicuramente riportato per difetto) dimostra di avere ancora la messa in piega e i tacchi al loro posto.
Al loro posto io sarei morto di fatica.
Per condire il tutto, finale con affogamento, massaggio cardiaco e Rescue-Anne in diretta.
Splendido trappolone cinematografico da vedere assolutamente, e da non prendere sul serio assolutamente.


Castello di Legnano

Fortificazione Viscontea che sorge a sud di Legnano, sfrutto un ansa del fiume Olona quale riparo naturale contro i nemici. Conosciuto come "Castello di San Giorgio" sin dal XIII secolo, mantiene a tutt'oggi una discreta memoria architettonica dell'antica struttura.
 Quando lo visito è in corso la Mostra “Societas Legnanensis: cibo, usi e costumi del XII secolo“ uno spaccato sulle abitudini culinarie e folkloristiche tardo medioevali del luogo.
Ma più di tutto attraggono i calchi e le statue che si trovano nel salone che accoglie i dipinti del Carroccio.



martedì 15 settembre 2015

Un regalo desiderato

 
Atteso da anni, cercato in rete, spiato... Alla fine riesco a regalarmelo. Ad alcuni sembrerà solo un libro, ad altri solo un fumetto.. forse è solo un idea di fantascienza ben disegnata... Per me è Arte.
 

 
Edizione cartonata, disegni originali, presentazione ad album orizzontale, introduzione di Goffredo Fofi, ampio materiale d'epoca. Una versione lussuosa di cui non si può fare a meno. 

lunedì 14 settembre 2015

Un regalo inatteso

Niente di meglio di un regalo inatteso. Per il mio compleanno ricevo questo disegno da Bianca.
Ovviamente non ho quei capelli e ho molta più barba, ma mi rappresenta per come sono fatto dentro e tanto mi basta.

domenica 13 settembre 2015

Legnano

Chi non conosce, anche solo per sentito dire Legnano? Città ricordata nell'inno d'Italia per la sua celebre battaglia, rappresentata dal Carroccio (rubato da Bossi per rappresentare la Lega)?
Tempo fa ci finii all'ospedale, qualche volta ci sono passato per andare altrove... così non l'ho mai vista bene.. Anche stavolta ci arrivo per altri motivi e ci trovo uno bellissimo centro, spazi ampli, verde, edifici di pregio... Arte, storia, cultura... La statua che ricorda Felice Musazzi (la Teresa de I Legnanesi), altre dello scultore Sassu.
Qui il Barbarossa prese una gran suonata dai Comuni ribelli. Qui l'Italia, prima che si chiamasse Italia, si fece rispettare. Chissà se esiste ancora qualcosa di quello spirito? A vederla oggi la città, pare di cogliere passione e affetto per questi luoghi.
 Belle sculture, piazze pulite..
 La chiesa, le fontane, tante persone a passeggio..
 Muri decorati, statue e visi immobili ci scrutano...

La Teresa ci guarda con fare sospettoso... come suo solito.. già me la vedo mentre strilla a gran voce: "Chi vusa pusè la vaca l'è la sua" e con questo saluto torniamo a casa.

sabato 12 settembre 2015

Malati di selfie

In origine erano le cartoline. Servivano a dimostrare la propria presenza in un luogo, per vacanza o per lavoro. Ovviamente i limiti erano molti... La foto rappresentava una parte della città che magari nemmeno avevamo visto, oppure una stagione diversa da quella in cui noi ci si passava e così via...
Diciamoci la verità! Un falso clamoroso. Si accettava l'idea che chi ci scriveva era realmente andato lì dove la foto rappresentava il luogo... e poi magari si scopriva che le cartoline erano state imbucate nella cassetta postale della stazione locale.
Poi seguirono le foto delle vacanze... intere serate a guardare i filmini e le diapositive. Qui ero lì, la ero qua, su ero giù... francamente quanti di voi non si sono rotti i maroni assistendo ad uno di questi eventi? Non vedo alzarsi mani..
Ed ecco che l'era digitale, oserei dire quella post-digitale, ci porta i selfie.
Io sono lì, ci sono in quel momento, e rappresento innanzitutto me stesso, poi il resto del Mondo.
I selfie riportano al centro la persona, dando al contesto, all'evento, la mera funzione di sfondo.. Anche l'azione, seppur importante, anche il personaggio famoso, immortalato diventa un secondo piano utile solo ad immortalare le nostre persone.
Fanno bene? Fanno male? Sono veramente il meglio?
Difficile giudicarli. Come tutte le cose che paiono essere nuove e si rivelano antiche quanto la vanità umana direi che "in medio stat virtus" e se lo dicevano i latini, che di selfie ci hanno riempito archi di trionfo e colonne...

Oliver Sacks

Al termine di una lunga e animata vita, dedicata a scienza, letteratura e medicina è chiaro che qualche possibile discussione ne venga fuori.
Non fa quindi eccezione il nostro buon Oliver, passato a miglior vita la scorsa settimana.. con un uscita di scena teatrale, come solo lui poteva fare.
Per alcuni un mascalzone, per altri un genio, sicuramente un ottimo scrittore e capace di trasformare un argomento complesso e di non facile approccio per le masse, in oggetto di interesse, dando voce alle nevrosi, malattie e complessità del cervello umano.
Chi non ricorda "Risvegli" ?  il libro pochi, il film (con Robin Williams) tutti.
Che dire delle sue indagini sulla sindrome di Tourette, sulla sindrome di Asperger, sul Parkinson, sui non vedenti, sui non udenti, su chi non vede i colori?
Ognuno di questi argomenti si è trasformato in libro e ognuno di questi scritti ha avuto ampio successo per la capacità divulgativa e narrativa.
Qualcuno è arrivato a definirlo "l’uomo che confuse i suoi pazienti con la carriera letteraria" o peggio ancora.
Ora che è morto, si può cominciare a trattarlo per quanto ha realizzato.
Ha certamente aperto alla conoscenza di tutti un mondo che fa paura, ancora tutto da indagare; ha cercato di far scendere al nostro livello di comprensione quel gran guazzabuglio che è il cervello umano: nostra forza e nostra debolezza.
Comunque grazie.

Manuale di co-programmazione