venerdì 31 gennaio 2025

i libri del 2024

Un anno impegnato a fare altro, il cui "altro" è entrato nelle mie scelte di lettura... al punto da condizionare totalmente tipologia, forma, contenuto e conseguenti azioni... in una continua ricerca, di cosa? del tempo perduto forse, ma certamente della formula magica per recuperare le nozioni che mi mancavano per poter fare al meglio ciò che ho scelto di fare.
36 letture, 5.668 pagine... pochi aridi numeri per descrivere la mia passione e al tempo stesso la strada percorsa.

Ho provato, anche se a fatica e facendo torto alla ragione, di fare un elenco, senza dimenticare le riviste, gli inserti, le note a margine, le istruzioni per l'uso che sono diventate fonte di informazione, passione, curiosità eccetera eccetera...

Proviamo quindi una classifica.

1) Giovanni Moro - Contro il No Profit
Il libro Contro il non profit di Giovanni Moro critica le contraddizioni del settore non profit, denunciandone pratiche poco trasparenti, inefficienze e subordinazione agli interessi economici o politici. Moro evidenzia il rischio di dipendenza da fondi pubblici e invita a ripensare il ruolo del non profit, promuovendo trasparenza e coerenza con i principi di giustizia sociale. Un saggio provocatorio che stimola una riflessione critica sul terzo settore.

2) Folco Terzani - Michele Murgia - Ultra
Folco Terzani e Michela Murgia, in Ultra, raccontano l'intensa esperienza di un ultramaratoneta, esplorando il limite fisico e mentale umano. Il libro intreccia riflessioni spirituali, fatica estrema e la ricerca di senso attraverso il movimento. Un viaggio intimo tra corpo, mente e anima.

3) Adolf Loos - Parole nel vuoto
una raccolta di scritti critici che demoliscono l'eccesso ornamentale nell'architettura e nel design, promuovendo una visione funzionale e moderna dello spazio. Con stile provocatorio e argomentazioni incisive, Loos anticipa il Movimento Moderno, ponendo le basi per un'estetica essenziale e razionale. Un testo fondamentale per comprendere l'evoluzione dell'architettura contemporanea.

4) AA.VV. Perché Domenica? 
"Perché Domenica? Quarant'anni in cerca di domande" è un volume curato da Stefano Salis, attuale responsabile dell'inserto culturale "Domenica" de Il Sole 24 Ore. Il libro celebra i quarant'anni dell'inserto, raccogliendo articoli significativi che hanno segnato la sua storia. Attraverso una selezione di contributi di vari autori, l'opera offre una panoramica sull'evoluzione culturale e intellettuale promossa dalla "Domenica" nel corso dei decenni.
 
5) Claire Keegan - Un'estate
un racconto delicato e intenso che cattura l’essenza dell’infanzia e delle emozioni non dette. Con uno stile essenziale ma evocativo, l'autrice narra una storia di crescita, affetti e silenzi, ambientata in una campagna irlandese che diventa metafora di scoperta e cambiamento. Un piccolo gioiello di sensibilità e profondità.

6) AA.VV. - Dare spazio
il futuro non è una stanza vuota, ma il frutto delle scelte che facciamo oggi.

7) Carlo Borzaga - Guida pratica alla coprogrammazione ed alla coprogettazione
Il libro, pubblicato nel 2023, offre una panoramica dettagliata sulle nuove modalità di collaborazione tra amministrazioni pubbliche ed enti del terzo settore, introdotte dal Codice del Terzo Settore. Attraverso strumenti operativi, esercitazioni ed esempi, rappresenta il primo toolkit completo in lingua italiana per operatori e responsabili di servizi pubblici e del terzo settore, fornendo competenze per affrontare le sfide contemporanee nella programmazione e progettazione dei servizi sociali.

8) AA.VV. - Un nuovo incontro tra disabilità e lavoro
Kronos crea un'accelerazione che in sostanza accorcia la durata della vita: é il tempo che divora tutte le cose. E' il tempo che ci fa dire: "non ho tempo, vorrei ma non posso, lo farò quando"...
Kairos invece è detto "il tempo di Dio"... Vivere il Kairos sul posto di lavoro vuol dire trovare delle modalità per rendere l'ambiente meno ostile, impegnarsi a costruire relazioni che ci facciano sentire tutti meno soli, affrontare la fatica con un sorriso, invece che con rabbia e lamentele.

9) Barbera - Parisi - Innovatori sociali
il libro analizza la figura degli innovatori sociali in Italia, descrivendoli come agenti del cambiamento che, ispirati dalla "sindrome di Prometeo", utilizzano conoscenze e tecnologie per rispondere a bisogni sociali insoddisfatti. Il volume esamina le caratteristiche socio-demografiche di questi attori, evidenziando come siano spesso giovani-adulti esperti nell'uso delle tecnologie informatiche e comunicative, per i quali i valori civici, la fiducia e il capitale sociale sono risorse fondamentali. Attraverso un'analisi approfondita, gli autori offrono una panoramica sulle nuove forme di economia collaborativa, digitale e green, nonché sull'impresa sociale e le cooperative di comunità che stanno emergendo nel panorama italiano. 

10) Elena Granata - Placemaker
il testo esplora la figura del placemaker, un innovatore che rigenera e reinventa spazi urbani, reintegrando la natura nei contesti cittadini e progettando soluzioni ispirate alla natura per contrastare i cambiamenti climatici. Questi professionisti non si limitano a costruire, ma connettono, riconnettono e ridanno senso a luoghi che lo hanno perso, ricucendo periferie sconnesse e reinventando borghi abbandonati. Il libro analizza esempi concreti di placemaking, evidenziando l'importanza di un approccio interdisciplinare e creativo nella progettazione degli spazi che abitiamo.

scritto con un piccolo aiuto di ChatGPT
 

L'intelligenza artificiale e i suoi fantasmi


"L'intelligenza artificiale e i suoi fantasmi. Vivere e pensare con le reti generative" è un saggio del 2024 scritto da Stefano Moriggi e Mario Pireddu, pubblicato da Il Margine. Il libro esplora l'evoluzione delle intelligenze artificiali, con particolare attenzione alle reti generative, evidenziando come queste siano diventate "scatole nere" che forniscono risposte senza spiegazioni trasparenti. Gli autori ripercorrono la storia dell'IA, da Giordano Bruno fino a Pac-Man, per aiutare i lettori a comprendere meglio queste tecnologie e sfatare i pregiudizi ad esse associati;

Il testo si rivolge sia agli appassionati delle nuove tecnologie che ai critici scettici, offrendo una guida accessibile e rigorosa sull'uso e le implicazioni delle reti neurali. Viene fornita una visione critica e approfondita della creatività amplificata dalle tecnologie, chiarendo perché ciò che spesso chiamiamo "intelligenza" potrebbe non esserlo realmente e perché l'artificialità non è sempre così marcata come pensiamo.

Le recensioni dei lettori sono variegate. Alcuni apprezzano le prospettive operative e le riflessioni proposte, ritenendo il libro utile e rigoroso, consigliandolo vivamente. Altri lo trovano interessante e utile per avere un quadro generale sull'IA. Tuttavia, ci sono anche opinioni meno entusiaste: alcuni lettori ritengono che il libro sia complesso e richieda una certa competenza per essere compreso appieno, mentre altri lo giudicano meno coinvolgente del previsto.

In sintesi, "L'intelligenza artificiale e i suoi fantasmi" offre un'analisi approfondita e critica delle reti generative, rappresentando una lettura stimolante per chi desidera comprendere meglio le sfide e le implicazioni dell'IA nella società contemporanea

La scatola nera delle reti generative

Il libro sottolinea come le reti neurali siano diventate delle scatole nere, capaci di produrre risultati senza fornire spiegazioni trasparenti. Questo aspetto mi riporta al paradosso epistemologico di Cartesio: posso fidarmi di ciò che non posso comprendere fino in fondo? Se l'intelligenza artificiale ci offre risposte ma non ci mostra i passaggi, viviamo un ritorno al mistero in un'epoca che voleva razionalizzare ogni cosa. Siamo dunque di fronte a una tecnologia che ci avvicina non tanto a una verità assoluta, ma a un’interpretazione opaca e frammentaria del mondo.

Il concetto di "artificialità" e l'identità dell'umano

Moriggi e Pireddu, riflettendo sull’artificialità, potrebbero sollevare un punto chiave: dove finisce l'umano e inizia la macchina? Come Giordano Bruno vedeva nelle infinite stelle del cielo un riflesso dell'illimitato potenziale umano, così oggi vediamo nell'IA uno specchio delle nostre ambizioni e paure. Tuttavia, il termine artificiale non implica qualcosa di "non naturale"? Eppure, queste macchine sono costruite da noi, esseri naturali. Forse, allora, l'artificialità è solo una nuova forma della nostra stessa essenza.

La creatività come amplificazione tecnologica

Gli autori discutono di come la creatività umana venga amplificata, ma non sostituita, dalle reti generative. È interessante qui richiamare Hannah Arendt, che vedeva l'agire umano come il principio del nuovo. Se la creatività è ciò che ci definisce, le reti generative sono una protesi o una minaccia? Forse, l'arte generata da un'IA non è altro che un'eco della nostra immaginazione, amplificata, ma vuota di quella consapevolezza che solo noi possediamo.

Il fantasma del controllo

Un passaggio fondamentale potrebbe essere legato alla nostra ossessione per il controllo. L’IA, come il Golem della tradizione cabalistica, è uno strumento creato dall’uomo per assisterlo, ma che può sfuggire al controllo del suo creatore. Come Kant ci ammoniva nel suo "uso pubblico della ragione", non possiamo abdicare alla responsabilità critica: l'IA non deve diventare un'autorità superiore, ma uno strumento da interrogare con saggezza e cautela.

Considerazione finale

Se, come sembra suggerire il titolo, l'IA è popolata da fantasmi, questi non sono che le proiezioni delle nostre paure, delle nostre contraddizioni e delle nostre speranze. La domanda non è se possiamo vivere con queste tecnologie, ma piuttosto se possiamo imparare a convivere con i fantasmi che abbiamo evocato attraverso di esse. Forse, allora, il vero punto filosofico è questo: l'intelligenza artificiale è il nuovo specchio attraverso cui l'umanità si interroga su sé stessa.

Estratto 1 - Ed è proprio l'uomo come verità eterna l'equivoco facendo leva sul quale prende forma l'approccio oppositivo - competitivo alle tecnologie, comune tanto a chi prevede o auspica un qualche superamento dell'umano, quanto a chi mira alla sua conservazione o, disperato, ne annuncia l'esitnzione.

Estratto 2 - il concetto di Tetrade.

Estratto 3 - Stocastico - Dovuto al caso, aleatorio, congetturale.

Estratto 4 - Tra i sistemi per generare immagini che si sono fatti conoscere presso il grande pubblico vi sono invece DALL-E, Stable Diffusion, Midjourney e diverse altre, piattaforme text-to-image che consentono agli utenti di creare immagini a partire da descrizioni testuali (prompt).

Estratto 5 - LeCun sostiene che non si dovrebbe parlare di allucinazioni ma di confabulazioni, termine che evoca la falsificazione dei ricordi: alcune persone colmano lacune di memoria con invenzioni fantastiche e mutevoli, oppure trasformano in modo non intenzionale i contenuti della memoria stessa.

Parte del testo redatto fruendo dei suggerimenti di Chat-GPT

domenica 26 gennaio 2025

Ghosted


Ghosted" (2023) è il classico film che ti fa rivalutare le tue scelte... tipo perché hai deciso di guardarlo. Immagina una commedia romantica che tenta disperatamente di travestirsi da action movie, ma inciampa nei suoi stessi cliché. Chris Evans interpreta il "bravo ragazzo" di turno, talmente appiccicoso che pure una mosca sulla carta moschicida sembra più discreta. Ana de Armas, invece, è la spia tosta e misteriosa, ma più che misteriosa, sembra chiedersi perché abbia accettato questa sceneggiatura.

La trama? Lui si innamora follemente di lei dopo un appuntamento (classico, no?), ma lei sparisce. Ovviamente, cosa fai in questi casi? La insegui in un altro continente e scopri che è un’agente segreto! Da lì in poi, ci sono inseguimenti, battute che vorrebbero essere divertenti, e azione che sembra girata in modalità risparmio energetico.

Prendiamo una scena simbolica: Cole (Evans), l’uomo medio con la tenacia di un ex fidanzato che non sa accettare un ghosting, si ritrova in mezzo a una sparatoria su un autobus in corsa. Mentre Ana de Armas affronta i cattivi con mosse da manuale delle "spie cool", lui si nasconde dietro un sedile, urlando come se avesse visto una blatta in cucina. E quando finalmente prova a partecipare all’azione, brandendo un'arma improvvisata – uno zainetto! – riesce solo a peggiorare la situazione, tipo inciampare e quasi farsi prendere in ostaggio.
Il tutto condito da battute che dovrebbero essere ironiche ma finiscono per sembrare scritte da qualcuno che ha visto troppi video su YouTube e ha detto: "Lo posso fare anch’io".

Il vero fantasma qui? La chimica tra i protagonisti. Ah, e il buon senso. Se cercavi un mix tra Mr. & Mrs. Smith e una rom-comedy, beh... continua a cercare.

Scritto con un piccolo aiuto di Chat-GPT




 

sabato 25 gennaio 2025

Abolire il lavoro povero


Lo Stato deve cessare di operare come presidio del corretto funzionamento del mercato e affermarsi come difensore della società del mercato.
L'Italia è l'ottavo paese più ricco al mondo, ma anche il Paese dove un lavoratore su quattro è povero e uno su tre vulnerabile, ovvero condannato alla povertà in caso di evento inaspettato (come una malattia o la nascita di un figlio).
Dopo anni in cui la politica si è mostrata succube  nei confronti dell'economia e ha mortificato i lavoratori e colpevolizzato i poveri, si è tornati a discutere di come riconciliare democrazia e mercato.
Lo si è fatto varando il reddito di cittadinanza, per molti aspetti difettoso ma l'unica forma di incisiva redistribuzione della ricchezza adottata negli ultimi decenni.
Lo si è fatto con la proposta di introdurre minimi salariali stabiliti per legge.
Queste misure, smantellate o avversate dall'attuale maggioranza sono peraltro minimali rispetto a quelle contemplate dal patto di cittadinanza previsto dalla Costituzione: quello per cui il lavoro è un diritto ma anche un dovere, che ha però come contropartita un salario dignitoso, un welfare esteso e la partecipazione dei lavoratori alla definizione dell'indirizzo politico generale.
Il lavoro povero è, perciò, una contraddizione in termini: cambiare è possibile ma soprattutto necessario.

Estratto 1 - Occorre poi un pensiero radicale per sottolineare che il patto di cittadinanza incentrato sul lavoro richiede per la sua attuazione determinate condizioni.
In particolare necessita di pubblici poteri impegnati a difendere la società dal funzionamento del mercato, piuttosto che ad assicurare il funzionamento della concorrenza come invece vorrebbe l'ortodossia neoliberale.

Estratto 2 - Il tutto ovviamente contestato da Karl Marx, secondo cui il diritto al lavoro non era certo nulla di tutto ciò, bensì solo una "formula goffa" capace unicamente di alimentare l'insidiosa illusione di giungere per tale via a "esercitare potere sul capitale".

Estratto 3 - Se infatti i capitali circolano liberamente, l'investitore internazionale diviene la figura a partire dalla quale definire le politiche economiche degli Stati, giacché saranno decise in funzione della necessità di attirarli: punteranno inevitabilmente a precarizzare e svalutare il lavoro e ad abbattere la pressione fiscale sulle imprese.

Estratto 4 - I "successi del passato" avevano però prodotto i problemi del presente: "l'incorporazione di notevoli componenti della popolazione nei ceti medi" aveva "rafforzato le loro aspettative" e determinato un ampliamento della "partecipazione politica", alla base di crescenti "richieste ai governi". 
Di qui un eccesso di egualitarismo, fonte dello stato confusionale in cui versava la democrazia.

Estratto 5 - Del resto l'Europa unita è solita impegnarsi periodicamente a ridurre la povertà e l'esclusione sociale, ponendosi però nel merito obiettivi inesorabilmente destinati a non essere raggiunti, e a confermare così l'ipocrisia che caratterizza i discorsi sulla dimensione sociale. E a farli apparire per quelli che sono: la cortina fumogena sotto la quale occultare la vera essenza della costruzione europea, ovvero il suo costituire un vincolo esterno volto a incalzare e sostenere l'ortodossia neoliberale come fondamento dello stare insieme come società.

Estratto 6 - In una prospettiva keynesiana il welfare conserva alcuni sui caratteri genetici, in particolare perché continua a essere uno strumento volto a produrre pacificazione sociale.

Estratto 7 - il lungo periodo, amava replicare Keynes a chi riteneva l'ordine economico capace prima o poi di ritrovare autonomamente una sua stabilità, interessa poco dal momento che riguarda un tempo in cui "saremo tutti morti".




 

Angoscia


La domanda che sorge spontanea è... ma perché una volta gli attori sapevano recitare?
E perché oggi si supplisce con scenografie, colpi di scena, elettronica, assurdità ed amenità? Forse è venuta meno, in una rincorsa verso il basso, la ricerca della cultura per raggiungere l'anima pop ma anche ignorante del popolo? E che poi si, scelta meritevole intendiamoci.. ma tentare invece, il difficile sforzo di elevare gli animi? E' pretendere troppo?
In attesa di poter rispondere all'annoso quesito concentriamoci sul film.
Quanta tensione... quanta scaltrezza e quanta dignità... quanto bassi gli istinti e quanto nel contempo la classe e le regole che tutti mantengono.. dalla Bergman, lanciata verso un abisso di follia causata dal subdolo marito... un uomo capace di ogni bassezza pur di raggiungere i suoi scopi... ma... per fortuna le tracce non si cancellano facilmente e.. in un mondo piccolo piccolo ecco che gli ingranaggi della storia riprendono il loro percorso.. un omicidio del passato reclama risposte.. ed a raccogliere le prove ci si cimenterà un ispettore di polizia capace di riportare la pace nell'animo della bella ma disperata Bergman.




 

lunedì 20 gennaio 2025

Luoghi e avvenimenti del 2024

Sono tanti, anzi tantissimi rispetto al mio solito anno tipo... 27 tra viaggi ed avvenimenti hanno solcato quest'anno appena trascorso... alcuni poi cambiandomi la vita.

1) il Campo Scuola prima di tutto. A Settembre si corona l'impegno di oltre sei mesi di duro lavoro. Imparo tante cose, vengo premiato per la capacità di fare.. mi rendo conto che non sono malaccio nell'organizzare eventi.. conosco un mare di persone e di amici che mi aiutano nell'ottenere un bellissimo risultato.

2) Roma Scuola Nazionale e 120 di Anpas Nasce tutto da qui. Quest'anno inizia al 24 febbraio. Non sto a spiegarvi il perché ed il percome.. chi c'era può capire. La passione per il mondo Anpas nasce qui.. e da allora non mi sono più fermato.

3) Borgo Valditaro L'evento di Borgo Val di Taro è davvero speciale. Boschi ovunque.. scenari di soccorso.. un sacco di mezzi impegnati.. ci si diverte un mondo e si conoscono tante persone.. anche momenti di emozione, felicità e commozione.

4) Chiavenna Viaggio in moto. Cittadina speciale. Due giorni stupendi. Rovinati dal viaggio di rientro verso Lecco che non regala alcuna emozione.. prossima volta si cambia itinerario.

5) Asti Rescue Game il primo vero episodio di gara di soccorso.. con un ns equipaggio e dove facciamo bella figura. Tanti bei ricordi... una punta di nostalgia per una due giorni spciale.

6) Saluzzo Un bellissimo autunno ci accoglie a Saluzzo. Cittadina speciale. Tutto va nel verso giusto. Rivedo amici e conosco altre persone speciali.

7) Savona e Altare Ancora amici che mi fanno passare due giorni speciali. Il tempo lascia a desiderare ma il viaggio è stato davvero emozionante. Da rifare.

8) Mantova Anche qui un caro amico mi accoglie. Mantova è davvero speciale e c'é modo di viverla appieno. Tante emozioni e tante cose da rivedere con più calma.

9) Parma  Bellissima cittadina, votata al volontariato.. passo due giorni emozionanti vedendo cose nuove e godendo appieno il clima della bassa..

10) Dogliani più volte Ho finito per eleggere Dogliani a mia cittadina ideale per quest'anno. Sia per l'accoglienza, per i bei luoghi e monumenti, le tante amicizie che sono nate.. ci sono tornato più volte e mai insoddisfatto.

11) Lumezzane il LED di Lumezzane è stato entusiasmante. Ho passato momenti super. Ho visto luoghi nuovi e incontrato persone impegnate e gentili. Tanti eventi e tante emozioni.


Fly mt to the moon

Un film che celebra l'inganno dell'allunaggio facendo vedere il fake del fake. Geniale!
Se poi a questo si aggancia una romantica e bellissima storia... due primi attori di eccezione, per non parlar del terzo... spezzoni di storia vera e gag continue... beh allora davvero non ci si può lamentare.
Si ride, ci si diverte, si assiste all'inganno con cui si realizza l'allunaggio in uno studio.. poi qualcosa va storto e vediamo il vero (finto) allunaggio... il primato americano del capitalismo sul comunismo prevale e siamo tutti contenti.
Nel mezzo tutta la storia - davvero ben ricostruita - della preparazione dello sbarco sulla Luna da parte della NASA.
Film che merita di essere visto.. 


 

domenica 19 gennaio 2025

Napoleone


E' un condottiero o un eterno innamorato? Bella domanda. E prevale la ragion di Stato o l'amore? Altra terribile domanda a cui non si riesce proprio a rispondere.
La parabola di Napoleone, interpretato da un grande Joaquin Phoenix, vissuta tra amore e guerra... grandi episodi militari e dolori personali.. una figura certamente controversa e geniale a cui è difficile affiancare un volto moderno ed una recitazione che non appaia stantia, di ossequio o celebrativa.
Un uomo con limiti e difetti, ma anche con una incredibile capacità di vedere il campo di battaglia ed a portare l'esito di una guerra a suo vantaggio.
Film lungo - e ci mancherebbe - ma con passaggi e ricostruzioni davvero ben fatte. Ci si appassiona e non si può che parteggiare per l'uomo più che per il condottiero. 
Un Napoleone visto dagli Inglesi... sui acerrimi nemici.. ma comunque ammiratori a loro modo.

 

Nosferatu


Di Dracula ne abbiamo visti tanti.. ma tanti davvero.. e così che, non ci potrebbe essere un film che narra l'antica storia del principe maledetto se non vedessimo una fanciulla che lo desidera, una città con topi e morti di peste, una figura che si staglia nell'ombra (un inconfondibile ombra) e un insanabile legame tra eros e thanatos..

Ecco, potrei finire qui, ed eviterei così di bannare il film permettendovi di scegliere se andarci o meno.
Ma visto che io ci sono andato e mi è parso di aver buttato i miei soldi, appare giusto che anche voi soffriate un poco insieme a me.
Se la protagonista passa da un gemito all'altro, si agita come posseduta dal demonio e per un istante temiamo di aver sbagliato film.. se il di lei marito appare un babbeo senza arte né parte... se forse tutta la vicenda è basata non tanto su quel che vuole lui, ma su quel che vuole lei... beh qui ci stiamo perdendo... forse perché troppa psicanalisi, se non viene meditata, rischia di far male.. e di perdere di vista la trama... Dafoe che, pur facendo sempre la sua figura appare ben lontano da altri attori del passato, colti nel suo ruolo... e così, a fronte di un gotico con colori viola ci troviamo di fronte ad un asettico e moralista film degli anni 2000 dove la camera gira sempre allo stesso modo e ci stanca presto. Il finale, ove sesso e morte si mescolano con gran confusione non appassiona.. lasciandoci con il sospetto di aver sperato troppo. A voi la scelta.


 

Wolfman


Nell'immaginario collettivo l'uomo lupo non è orrore in quanto tale.. ma lo è in funzione della sua trasformazione da uomo (la civiltà, il raziocinio) a bestia (la natura selvaggia, l'istinto) ed in questa mutazione, spesso non voluta che sta lo sconvolgimento... quel cedere quotidiano ai bassi istinti che qui diviene evidenza.
Così, l'ennesimo film che vede un uomo, un padre di famiglia con tutti i suoi limiti e difetti ma armato di tanto amore, dover fare i conti prima di tutto con sé stesso, è fonte di paura.. perché tocca nervi scoperti, spazi lasciati liberi e non indagati con cui noi, prima o poi, finiamo per dover fare i conti.
La volta che ci siamo arrabbiati senza motivo, la volta in cui abbiamo fatto del male, la volta in cui abbiamo ecceduto e così via.. è la dualità dell'essere umano di fronte al dover fare delle scelte.
La trasformazione, trattata molto bene in questo caso, è ancora una volta legata al rapporto padre figlio (banner) evidenziando il peso delle scelte tra loro e come invece viene declinato dal personaggio principale che si piega all'amore per la propria famiglia e si lascia uccidere.
Bello? A tratti certamente si. Certo capace di spaventare a sufficienza senza cadere nell'ovvietà.


 

mercoledì 15 gennaio 2025

I 7 tradimenti del digitale


Ci avevano promesso un mondo nuovo e libero.
E' nato un nuovo modello capitalistico.
Ci avevano promesso che tutto sarebbe stato gratis.
Scopriamo di pagare cedendo un pezzo alla volta dati che ci riguardano e su cui si fanno affari.
Insomma ci avevano promesso tutto e invece l'universo digitale alimenta livelli ancora più intensi di dominio da parte di poche aziende private.
Peccato che questo universo coincida con quello in cui probabilmente vivremo in misura ancora maggiore nei prossimi anni.
Uno dei più originali e innovativi sociologi italiani decostruisce in 7 mosse una delle principali ideologie del nostro tempo.

Il processo di disintermediazione sviluppatosi negli ultimi anni all'interno del mondo digitale ha favorito la crescita dell'importanza della figura del PROSUMER termine che deriva dalla crasi tra Producer e Consumer, ovvero tra produttore e consumatore, e identifica un individuo che partecipa direttamente alla produzione dei beni e servizi che consuma.

 

domenica 12 gennaio 2025

Le montagne del 2024

Poche, davvero poche le cime salite in questo 2024 appena finito...
Da un lato mi spiace davvero.. ma quei pochi monti mi hanno regalato tante bellissime emozioni.

1) Magehorn con Max 
uscita in invernale con il fido Max. Un modo per testare le ciaspole ma soprattutto le gambe. Sempione sempre incantevole. Giornata spettacolare. Per nulla freddo.. 

2) Corsa a Solcio - due super salite solitarie
Due diverse corse, con due diverse condizioni fisiche. La prima mi ha visto sfiancato alla cima e devastato al ritorno ma mi ha donato molto. La seconda molto meglio e senza difficoltà particolari. Percorso sempre speciale.

3) Camminate a Funghi - Anzasca e Divedro
Le camminate a funghi quest'anno sono state avare. Una sola uscita meritevole di nota che mi ha regalato uno zaino pieno e tante bellissime sensazioni in un bosco speciale.

4) Teggiolo e Possette - in solitaria
E' una gita da fare almeno una volta all'anno. Lasciata la moto a Trasquera La Fraccia, risalgo il sentiero Filoni o "direttissima" sino al Teggiolo. Da li discesa sino alla bocchetta e poi giù sino al rientro. Bello davvero.

5) Lago Bianco e rifugio Farello - con Bianca e poi con Max
Con Bianca ad agosto, tanta gente... e ad ottobre con Max in quasi totale solitudine.

6) Forte di Orino - Osservatorio 
A margine dell'evento con la CRI si fa una camminata con una squadra di ricerca persone su un sentiero coperto da neve immacolata. Vista sempre speciale.

 

sabato 11 gennaio 2025

DGR XII-2167 - Welfare


Per poter parlare di qualcosa e, soprattutto, parlarne a ragion veduta, occorre studiare, tanto.. ma tanto davvero.. al punto da cercare nei dettagli (e le norme ne contengono sempre tanti... mai visto una normativa chiara in Italia e soprattutto mai visto norme chiare in democrazia, ma questo è un altro discorso)... di conseguenza studiare una norma ti impone innanzitutto di capirne la ratio.
A volte, raramente, la norma nasce per prevenire... a volte, anzi spesso, per porre rimedio... a seconda dei casi l'impostazione normativa detterà una linea che va capita e interpretata... da quella linea discenderà poi la comprensione del testo e di tutte le variabili (la cd giurisprudenza)..
E quindi eccoci qui a leggere, studiare, trovare il nesso di questa DGR.. il perché è evidente, se vuoi giocare le tue carte nell'ambito del welfare occorre necessariamente avere chiari i cardini della norma e degli obiettivi... tanto più che questo è un testo di inquadramento generale.. quasi un piano quinquennale di sovietica memoria.. e peraltro è giusto che sia così.
Morale, mi trovo a fronteggiare passaggi quali: il contrasto alla povertà, le politiche abitative, la domiciliarità, anziani, digitalizzazione dei servizi, politiche giovanili, interventi connessi alle politiche per il lavoro... Tutto chiaro? Credo di si. Vedremo poi in pratica i risultati.

 

sabato 4 gennaio 2025

Festival del Fundraising - La rivista

E mi imbatto, su suggerimento di Raffaella, nel Festival del Fundraising e nella relativa rivista.
Mondo completamente nuovo ma da esplorare necessariamente, se si vuole avere le risorse necessarie per sganciarsi dalla monocultura del trasporto in emergenza e camminare con le proprie gambe (economiche).
Riuscirà il nostro eroe a trasformarsi da "Iro il pitocco" di Omeriana memoria in un vero leader capace di convincere l'interlocutore della bonta del proprio progetto ed a finanziare l'azione quotidiana? Diamoci tempo quest'anno per scoprirlo.

 

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