mercoledì 10 febbraio 2021

Stoner

"William Stoner ha una vita che sembra assai piatta e desolata. Non si allontana mai per più di centocinquanta chilometri da Booneville, il piccolo paese rurale in cui è nato; mantiene lo stesso lavoro per tutta la vita; per quasi quarant'anni é infelicemente sposato alla stessa donna; ha sporadici contatti con l'amata figlia e per i suoi genitori è un estraneo; per sua ammissione ha soltanto due amici, uno dei quali morto in gioventù.

Non sembra materia molto promettente per un romanzo e tuttavia, in qualche modo, quasi miracoloso, John Williams fa della vita di William Stoner una storia appassionante, profonda e straziante. Come riesce l'autore in questo miracolo letterario? Ad oggi ho letto Stoner tre volte e non sono del tutto certo di averne colto il segreto, ma alcuni aspetti del libro mi sono apparsi chiari. E la verità è che si possono scrivere pessimi romanzi su delle vite emozionanti e che la vita più silenziosa, se esaminata con affetto, compassione e grande cura, può fruttare una straordinaria messe letteraria.

E' il caso che abbiamo davanti. La prima volta che l'ho letto sono rimasto sbalordito dalla qualità della scrittura, dalla sua pacatezza e sensibilità, dalla sua implacabile chiarezza, abbinata a un tocco quanto mai delicato. Dio si nasconde nei dettagli e in questo libro i dettagli ci sono tutti: la narrazione volteggia sopra la vita di Stoner e cattura ogni volta i momenti di una realtà complessa con limpida durezza... e attraversa con leggera grazia il cuore del lettore, ma la traccia che lascia è indelebile e profonda.

(dalla Postfazione al libro di Peter Cameron)

Come non accordarsi all'elenco di coloro che lodano questo libro? Come non condividerne la profondità? Ogni riga contiene profondità incredibili... a cui non ci si può sottrarre... "Certe volte rifletteva su com'era pochi anni prima, e il ricordo di quella strana figura, bruna e inerte come la terra da cui proveniva, lo lasciava incredulo".. scopriamo così che, non serve inseguire personaggi famosi per scoprire la profondità del vivere..."aveva nascosto un'immagine dentro di sé. Un'immagine che sembrava alludere a un luogo, ma che in realtà rappresentava lui. Era dunque se stesso che cercava di definire, via via che sistemava lo studio".

Abbiamo di fronte a noi un libro in grado di regalarci descrizioni del vivere, del soffrire, del non pretendere nulla se non ciò che arriva dal vivere e goderne, goderne appieno... "Se un libro cambia é soltanto perché siamo cambiati noi e lo affrontiamo in modo diverso, ma é sempre una soddisfazione meravigliosa incontrare di nuovo l'universo di un romanzo come questo e avere la certezza che esistono delle cose belle indifferenti alla brutale inevitabile azione del tempo. Ecco uno dei regali che dobbiamo all'arte: la sensazione che non tutto é perso, che alcune cose restano perfette e inviolabili".

Infatti: "E' un libro piccolo, dalle modeste ambizioni, ma affronta ed esplora gli interrogativi più imprescindibili e sconcertanti che ci è dato di conoscere: perché viviamo? Che cosa conferisce valore e significato alla vita? Che cosa vuole dire amare?". La risposta a queste domande ci renderà migliori. Questo libro ci commuoverà e ci renderà migliori.


Nessun commento:

Posta un commento

Niente parolacce, né!

Capitalismo Woke