martedì 3 novembre 2020

Democrazia senza partiti

Ognuno può suonare senza timore e senza esitazione la nostra campana.
Essa ha voce soltanto per un mondo libero, materialmente più fascinoso e spiritualmente più elevato.
Suona soltanto per la parte migliore di noi stessi, vibra ogni qualvolta è in gioco il diritto contro la violenza, il debole contro il potente, la intelligenza contro la forza, il coraggio contro la rassegnazione, la povertà contro la rassegnazione, la povertà contro l'egoismo, la saggezza e la sapienza contro la fretta e l'improvvisazione, la verità contro l'errore, l'amore contro l'indifferenza. Adriano Olivetti.Preceduto da una presentazione di Stefano Rodotà, questo testo riassume il pensiero di Adriano Olivetti, "si coglie qui la necessità di mantenere aperti, anzi di istituzionalizzare, i canali di comunicazione tra politica e cultura e di attribuire al lavoro una forza capace di strutturare l'intera organizzazione sociale. La democrazia ordinaria è troppo debole e incline a essere sopraffatta dalla forza del danaro o dalla pressione dei gruppi organizzati che non sono l'espressione della maggioranza".
Ma quale l'indirizzo, l'idea? "Il compito dei partiti politici sarà esaurito e la politica avrà un fine quando sarà annullata la distanza fra i mezzi e i fini, quando cioè la struttura dello Stato e della Società giungeranno a un'integrazione, a un equilibrio per cui sarà la società e non i partiti a creare lo Stato".
E ancora, in merito alla forma Stato: "I nostri costituenti hanno fatto omaggio a una pretesa pluralità, ma non hanno riflettuto che l'unità era solo perseguibile con l'eguaglianza delle Costituzioni Regionali".
Perché leggere Olivetti? E quindi, il pensiero di Olivetti è ancora attuale? Un uomo che ha fatto, prima di tutto, che ha dato, che ha creato. Che non ha fatto mancare il pensiero all'azione... Si, è attuale.

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