mercoledì 25 novembre 2020

La variante di Luneburg


Se a volte il giocatore viene raffigurato nelle sembianze di un vegliardo dalla fronte corrucciata, questa è solo la rappresentazione emblematica di un'attività in cui si bruciano i giorni, gli anni, l'esistenza stessa, in una sola inestinguibile fiamma. 

In cambio, paradossalmente, il giocatore di scacchi assapora l'arrestarsi del tempo in un'ansa di eterno presente.
Quando invece, è lontano dalla scacchiera, allora si che la vita gli sembra intollerabilmente veloce, e cerca di ritrovare al più presto quel suo stato di grazia, quella nebulosa e allo stesso tempo lucida condizione di supremazia che gli è stato dato assaporare solo quando la sua mente si concentra sul gioco. (tratto da pagina 16)


"Si rese conto improvvisamente che tutti quanti stavano ormai sguazzando nella propria sconfitta".

"Nei confronti del gioco, uno scacchista si trova ad avere lo stesso atteggiamento parziale che ha nei confronti del mondo: ha le sue preferenze e le sue antipatie, le sue convenzioni e le sue intolleranze".

Da quanto avete letto, siamo di fronte ad un libro che parla di scacchi… ma, parlare di scacchi vuol dire parlare di vita… e di morte.
Frish, ricco industriale tedesco, amante del gioco degli scacchi, incontra un giovane.... ma questo accade dopo che il libro non ci abbia rivelato che il nostro è morto... e qualcuno deve rendere conto del perché... lo farà con dovizia di particolari, passando da una scala temporale all'altra, da un mondo ad un altro... riportando in vita un mondo che non esiste più e che forse tutti vorremmo semplicemente ignorare.... E' un giallo? Forse. Un romanzo storico? Una storia vera? Può essere.
Certo è un bel racconto che si legge d'un fiato.

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