martedì 1 aprile 2014

ciao Jacques

E così se n'è andato anche lui.
Jacques Le Goff, classe 1924, storico di prim'ordine, cultore del Medioevo, vera voce e rivisitatore di quello che tutti abbiamo sempre chiamato "secoli bui".
Grazie alla sua capacità di raccontare, di divulgare e di appassionare, scopriamo un medioevo che dalla fine del mondo Romano giunge sino alle soglie della rivoluzione industriale - dilatato altre quello che i testi scolastici, sino ad oggi, ci avevano insegnato.
Un periodo che per dimensioni, scoperte scientifiche, fiorire di scienza e teoria, di dibattito e di necessità di fede, non ha nulla da invidiare ad altri periodi felicemente osannati, spesso senza una vera ragione.
Grande divulgatore, ha saputo rendere leggibili i conflitti tra necessità di progresso - si pensi alla dialettica tra denaro e fede - e salvaguardia della tradizione, in un Mondo, che è sempre stato in evoluzione e mai statico, in alternativa alla lettura data da una certa scuola di pensiero.
Si interessò di cinema collaborando alla trasposizione de "il nome della Rosa" dal libro di Umberto Eco.
Grazie per i bei momenti di lettura e per la grande passione che hai saputo trasmettere nel narrare la Storia.

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