mercoledì 15 febbraio 2023

Un'estate con Omero

 


L'Iliade e l'Odissea sono, non per caso, i più antichi longseller della Storia: la loro voce continua a parlarci di una umanità che sentiamo infinitamente più vicina dei duemilacinquecento anni che ci separano da quando sono stati composti.
Come possono rimanere così impassibili allo scorrere del tempo? Come può l'avvicendarsi delle epoche lasciare da sempre intatta la loro attualità.
Per scoprirlo, Sylvain Tesson si è ritirato per qualche mese in un isolotto delle Cicladi, immerso nella luce che riverbera sull'intonaco bianco delle case e nel vento, primo sostegno ai naviganti che solcano il mare, con la sola dell'aedo e delle sue muse.
Il risultato è al contempo romanzo, studio e viaggio, animato da eroi che sono prima di tutto uomini, divinità che scendono al fianco dei loro protetti e poi gli altri grandi protagonisti: la Hybris, la volontà di superare il limite umano; il fato, la bellezza, la forza, il lutto, la guerra, l'amore.
Tematiche universali che ci mostrano come in realtà, l'uomo sia da sempre uguale a sé stesso e che i sentimenti che agitano gli eroi in battaglia non sono diversi da quelli che sperimentiamo anche noi tutti i giorni.

Agghindati delle moderne tecnologie, consideriamo il mondo antico e anche quello recente, come qualcosa di vecchio ed inutile... dimenticando che l'animo umano non è cambiato dai tempi di Omero ai giorni nostri... troppo breve è il battere di ciglio della società dai greci a noi, rispetto alla comparsa dell'uomo in quanto tale.. con il suo retaggio di paure e superstizioni... quindi, al netto di tante inutili orpelli, come non rifarsi ai valori degli antichi? La parola data, il coraggio, il senso dell'onore e della morte, la forza, la paura... tutte cose che oggi noi fingiamo di non conoscere, ma che ci appartengono di diritto e di cui dobbiamo essere coscienti. Il mondo antico ce lo racconta.. a noi saperlo cogliere.

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