venerdì 24 febbraio 2023

il caso Moro e la Prima Repubblica


Quell'automobile traforata di colpi, quei giornali sparsi sul sedile posteriore, quel corpo coperto da un lenzuolo, quel rivolo di sangue che attraversa l'asfalto in via Fani.
Immagini, impresse nella nostra memoria, che scandiscono un passaggio d'epoca.
Quando e perché é finita la Prima Repubblica?
Per rispondere a questa domanda Walter Veltroni ricostruisce un intero, travagliato, capitolo della nostra storia a partire dal rapimento e uccisione di Aldo Moro, che mette fine al disegno politico più ambizioso del secondo dopoguerra, un'alleanza tra la DC di Zaccagnini e il PCI di Berlinguer e apre una crisi che forse non si sarebbe mai chiusa.
Attraverso gli anni del terrorismo e della strategia della tensione, degli attentati e dei servizi segreti, delle sfide elettorali e delle mancate riforme; da Andreotti a Craxi, da Leone a Cossiga, dal rischio di un colpo di Stato alla scoperta dell'organizzazione segrete Gladio, dalla P2 a Tangentopoli e oltre.
L'autore riavvolge il filo della memoria nazionale attraverso eventi e ricordi vissuti da se stesso e dai protagonisti dell'epoca: intreccia così le testimonianze di Virginio Rognoni, Claudio Martelli, Emma Bonino, Beppe Pisanu, Claudio Signorile, Rino Formica, Aldo Tortorella, Achille Occhetto, Mario Segni, ma ritrova anche una rivelatrice intervista al brigatista Prospero Gallinari, carceriere dello statista democristiano assassinato.
Un'inchiesta nel nostro passato che illustra fatti, personaggi, versioni inedite e interpretazioni politiche, riportando alla luce l'eredità di un disegno infranto che ancora grava sull'Italia di oggi.


 Ritorno sul caso Moro, per scoprire elementi che, complice l'età, allora mi erano sfuggiti. Ricordo - credo di averlo già scritto - l'episodio del lago della Duchessa ed il successivo ritrovamento della Renault 4 rossa con il corpo di Aldo Moro. Ricordo lo sdegno e la paura di quel periodo, si temevano gli attentati, un comizio politico svolto vicino a casa mia, fece chiudere tutte le tapparelle da mia madre, timorosa che potesse accadere qualcosa... si respirava un'aria strana... ricordo uno sciopero in una piccola ditta sempre vicino a casa (il mio mondo allora era piccolo e non andava oltre il mio quartiere) con ragazzi e ragazze che, occupata la fabbrica inneggiavano al comunismo... altro mondo, altri tempi. Ora è tutto cambiato. Non so dire se in meglio o in peggio. Semplicemente ci hanno sottratto i sogni.

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