lunedì 14 giugno 2021

Una sfida impossibile


Ottobre 2018. A bordo del cargo Ilyushin, in mezzo a un mucchio di scatole, tende e generatori, i passeggeri in viaggio verso l'Antartide per l'inizio della stagione delle spedizioni si contano sulle dita di una mano.
Tra di loro c'é il giovane americano Colin O'Brady, reduce da un incidente che ha rischiato di inchiodarlo su una sedia a rotelle.
Di fianco a lui, a condividere la stessa panca per le quattro ore di volo, si è accomodato l'uomo che, soltanto a guardarlo, incute soggezione: é il capitano Louis Rudd, che nel corso degli anni ha trascorso più tempo di chiunque altro a trainare una slitta sui ghiacci dell'Antartide durante varie spedizioni.
Entrambi sono diretti al campo base dove attenderanno un altro veicolo che li calerà sul ghiaccio della Antartide per l'inizio ufficiale di di una storica sfida: diventare la prima persona ad attraversare il continente in solitaria, senza rifornimenti e senza l'ausilio di vele o cani da slitta.
Un'impresa che molti, dopo la morte del leggendario esploratore britannico Henry Worsley, hanno liquidato come impossibile.
Sebbene sia stato a lungo un atleta professionista scalando alcune tra le montagne più alte del mondo compreso l'Everest, Colin sa che non sarà per nulla facile affrontare ciò che lo attende: condizioni atmosferiche brutali, temperature glaciali, e millecinquecento chilometri da percorrere trascinando una pesante slitta.
Ha inizio così l'epica avventura di un uomo che, isolato in una vasta distesa di ghiaccio giorno e notte, comprende che dovrà scavare dentro di sé più a fondo di quanto non sia mai andato prima, alla ricerca di riserve di energia a cui poter fare appello: imparando in fretta che l'Antartide non consente indecisioni: fai o non fai, agisci, ti muovi e speri per il meglio; e attingendo alle esperienze dei giganti che l'hanno preceduto, i pionieri polari capaci, con la loro esperienza di insegnargli tutto ciò che sa sulla resistenza, la forza e la perseveranza.
Con l'intelletto di un accademico, la passione di un atleta e il coraggio di un esploratore, Colin O'Brady ha impresso il suo nome negli annali della tradizione polare, smentendo l'affermazione che il successo sia per pochi eletti e svelando ciò che serve per raggiungere grandi traguardi.

Capace di commuovere il lettore per la profondità di senso del testo, per i pensieri più profondi, per lo stato di prostrazione cui arriva un essere umano per raggiungere la meta, questo libro è in grado di far vedere il grande bianco, il "whiteout" in cui tutto si specchia... e mentre la grande avventura si dipana davanti a noi, l'uomo è costretto a fare i conti con i propri demoni... profondo, poetico, epico. Da leggere assolutamente.

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