martedì 21 agosto 2018

Etica senza Fede

Quando uscì questo libro, si era in piena era Woytjla. Un papa molto amato certamente, uno che ha cambiato il nostro mondo ma, per converso, uno chiuso, rigido… per intenderci, quello delle "radici cristiane" da inserire nella Costituzione Europea… Rimane quasi un anacronismo, visto oggi, con Papa Francesco… ma ricordiamoci che, la Chiesa è fatta di uomini, e ciò che oggi possiamo apprezzare (la semplicità del Papa, la sua ricerca del bene) domani potrebbe diventare pura avversione… Restiamo quindi legati ai valori e non alle organizzazioni (Chiese, Stati, Partiti, Associazioni, eccetera)… diamo un valore ai valori e portiamoli avanti, facciamoli nostri, senza farci imbrigliare o usare dai predetti… Solo allora, saremo realmente liberi. Atei e non Atei.
 

"Carte in tavola. Questo è un libro ateo, dunque impresentabile e di cattivo gusto secondo i canoni vigenti del culturalmente corretto, che ammettono bensì il non credente, ma con ansia insoddisfatta, anelito da mancanza, amputazione della pienezza dell'esistenza bisogno e ricerca di fede.
Ma snobbano l'ateismo che si presenta e vive come assunzione ordinaria e sfondo critico ormai acquisito.
E che comunque perentoriamente rifiutano una eguale dignità all'ateismo e alla religione.
E infatti. Anche il credente di più larghe vedute considera l'ateo spiritualmente indigente sotto un profilo decisivo, e con ciò ineludibilmente esposto al demone della disperazione.
Questa opinione non viene considerata intollerante, né tanto meno offensive verso l'ateo.
Ed è giusto così, ma non vale il reciproco.
La convinzione atea che la fede sia inestricabilmente connessa alle pulsioni superstiziose dell'illusione, verrà giudicata fastidiosa, spocchia più o meno arrogante e aggressione più o meno incolta".

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