mercoledì 13 giugno 2018

Patria

L'aver vinto il Premio Strega Europeo aveva attirato la mia attenzione su questo romanzo - fiume, oltre 600 pagine dedicate alla Spagna, ai Baschi, al conflitto dell'ETA.
Ora, al termine di questa lunga galoppata, posso affermare che è stata una buona scelta, che ne è valsa la pena.
La storia di due famiglie, prima unite e poi divise dal terrorismo, la loro vita, con alti e bassi, la necessità di sapere la verità e di ottenere/ricevere il perdono... tutti questi temi, mescolati a momenti di divertimento, di tristezza, lievi e forti... insomma quello che la vita ci riserva, ci fa conoscere e capire un popolo, una causa, una follia, che anche l'Italia conobbe negli anni del terrorismo rosso e nero.... Leggere per credere... 
 

"Due famiglie legate a doppio filo, quella di Joxian e del Txato, cresciuti entrambi nello stesso paesino alle porte di San Sebastiàn, vicini di casa, inseparabili nelle serate all'osteria e nelle domeniche in bicicletta.
E anche le loro mogli, Miren e Bittori, erano legate da una solida amicizia, così come i loro figli, compagni di giochi e di studi tra gli anni Settanta e Ottanta.
Ma poi un evento tragico ha scavato un cratere nelle loro vite, spezzate per sempre in un prima e un dopo: il Txato con la sua impresa di trasporti è stato preso di mira dall'ETA, e dopo una serie di messaggi intimidatori a cui ha testardamente rifiutato di piegarsi è caduto vittima di un attentato....
Bittori se n'é andata, non riuscendo più a vivere nel posto in cui le hanno ammazzato il marito, il posto in cui la sua presenza non é più gradita, perché le vittime danno fastidio.
Anche quelli che un tempo si proclamavano amici.
Anche a quei vicini di casa che sono forse i genitori, il fratello, la sorella di un assassino.
Passano gli anni, ma Bittori non rinuncia a pretendere la verità e a farsi chiedere perdono, a cercare la via verso una riconciliazione necessaria non solo per lei, ma per tutte le persone coinvolte.
Con la forza della letteratura, Fernando Aramburu ha saputo raccontare una comunità lacerata, e allo stesso tempo scrivere una storia di gente comune, di affetti, di amicizie, di sentimenti feriti: un romanzo da accostare ai grandi modell

Nessun commento:

Posta un commento

Niente parolacce, né!

Dare spazio