domenica 26 aprile 2015

Gesù - L'invenzione del Dio Cristiano

 

Gesù non é mai stato cristiano.
Non si è mai proclamato Messia.
Gesù era un profeta ebreo apocalittico, itinerante, che annunciava nei villaggi della Galilea la prossima fine del mondo e l'incombente trionfo del Regno dove gli ultimi saranno i primi.
Il suo Evaggelion, proclamato infine anche a Gerusalemme, lo mette in contrasto con una parte dell'establishment.
I Romani lo giustiziano sulla croce insieme a due sovversivi.
I suoi discepoli, che si sono dispersi, finiscono per convincersi che é ancora "in mezzo a loro".
Ebrei osservanti, vogliono convincere i correligionari.
La loro fede tutta ebraica fa però proseliti soprattutto fra i gentili. La distruzione di Gerusalemme e del tempio, nel '70, pone fine all'epoca dell'ebraismo fondato sui sacerdoti e sui sacrifici, e inaugura quello del rabbinismo.
Le comunità che professano Gesù risorto, sempre più spesso "greche", si moltiplicano lungo tre secoli adottando forme teologiche sempre più variegate e tra loro incompatibili, benché in comune abbiano una divinizzazione di Gesù che ne capovolge la figura reale.
Solo l'intervento del potere imperiale che impone il cristianesimo come religione di Stato, porterà a unificare quel caleidoscopio di fedi tra conflitti spesso sanguinosi.
Questo per quanto riguarda la storia.
Altra cosa è la fede, ovviamente, che orgogliosamente Paolo considerava follia e i cristiani dei primi secoli proclamavano altrettanto orgogliosamente nel Credo Quia Absurdum. (tratto dal libro). 
 


Ma Gesù è esistito oppure no? E se si, era realmente come ci viene descritto nei Vangeli, nella Bibbia?
A queste difficili domande, basandosi sullo studio di moltissimi testi, alcuni a noi poco noti, cerca di dare una risposta Paolo Flores D'Arcais.
La risposta non è facile, e potrebbe anche non essere condivisibile. Nulla toglie che il fascino della scoperta, la passione di D'Arcais, il bisogno di dare un volto a quest'uomo che da millenni affascina tutti noi, ci fanno leggere d'un fiato questo testo.
Lascio ad ognuno trarre le proprie conclusioni. Ma non leggerlo è un vero peccato.

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