giovedì 10 dicembre 2015

In the heart of the Sea

Ron Howard dirige un film epico, come non se ne vedevano da tempo.
E per farlo scomoda uno se non il migliore romanzo americano, e uno dei migliori scrittori del lontano '800, Herman Melville.
I libri, si sa, sono contenitori di altri libri a loro volta di altri libri e così via sino alla notte dei tempi, nella trasformazione in inchiostro di quell'oralità che gli antichi ci hanno tramandato e che tutt'ora resiste in forma di confidenza, chiacchiera, o semplicemente diceria.
Si narra che.. quando ancora la caccia alla balena (senza voler fare una filippica ecologica) era combattuta ad armi pari, il rischio del baleniere era elevatissimo, sia di perire che di non portare a casa di che vivere.
In una società preindustriale, ove l'olio di balena costituiva luce per le lanterne di case e strade, alcuni Stati (e tra questi in particolare i giovanissimi USA) avevano costituito una fiorente industria.
Lo scopriamo insieme al primo ufficiale Owen Chase (Chris Hemsworth) ed al suo capitano George Pollard (un ottimo Benijamin Walker) inviati a raccogliere 2000 litri di olio a caccia di balene in tutti i mari.
Incontreranno un capitano spagnolo che per primo gli racconterà di un luogo ove le balene abbondano, si, ma al prezzo della sfida con la balena bianca: Moby Dick.
E' l'inizio della sfida contro la natura selvaggia, contro l'inspiegabile, contro l'avidità che li spinge a tutto... l'esito è noto a tutti e sarà disastroso.
Diretto e condotto eccezionalmente, grazie ad effetti speciali ed al forte contrasto tra la natura selvaggia che circonda la nave e quei quattro legni che separano la civiltà dall'intorno...
E quando i legni cedono, ogni convinzione crolla.

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