giovedì 4 marzo 2021

Punti di vista...


Ci sono le montagne, peraltro in una zona a me sconosciuta. Ci sono gli amici. La meteo è perfetta. Eppure qualcosa non torna... ma cosa? Risparmiandovi la descrizione del viaggio... lungo, lunghissimo... eccomi alla base della salita e, in attesa di capirlo comincio a salire... la temperatura è alta e, benché noi si sia orientati a Nord, non ho nemmeno bisogno dei guanti pesanti.
Comunque saliamo, prima su una stradina innevata, poi tra boschi ed infine tra rocce e neve sempre più alta... il panorama si allarga ed arriva il sole a donare un tiepido benessere... a colorare l'intorno...
Ben presto il gruppo si sfilaccia, ci sono i testa-bassa... quelli per i quali la cima è l'unica ragione di vita. Se fossimo in mare mi apparirebbero come una barca che si allontana mentre i naufraghi si aggrappano ai legni... e questo mi rappresentano alcuni dei partecipanti... veri naufraghi... qualcuno piange, qualcuno si impianta... e non va più né avanti, né indietro... qualcuno dei "forti" si lascia impietosire e torna indietro, qualche altro outsider va per perigliosi pendii, ad un certo punto, più che una comitiva, pare un esercito in rotta... un Anabasi da raccontare... diventa una cosa alla "si salvi chi può"... ecco, improvvisamente capisco cosa non va... ho sbagliato la visione delle cose... io sono totalmente in errore. Questa non è una gita collettiva, non è un gruppo di amici in montagna... è una somma di individualità che si muove... ognuno con i suoi pensieri, ognuno con idee diverse... ognuno a modo suo... cerca di raggiungere la meta... a qualcuno nemmeno nota... cerca un motivo qualsiasi per andare da qualche parte...
Mentre il pensiero divaga, ed il gruppo dilaga, mi avvicino alla cima, oramai chi c'é c'é, degli altri nessuna traccia... il telefono non consente risposte... ci si riferisce, si narra, siamo alla novella, alla leggenda... "ma tu li hai visti?"... "erano lì, tizio era la, sotto il pendio, dietro la cresta"... boh.... fortuna che non è una cosa seria... cominciano le recriminazioni... "ma gli avevo detto di andare qui e non la"... "ma perché non ha aspettato Tizio, ma perché Caio non capisce?"... già ma capire che cosa esattamente?
Raggiungo la vetta, i pochi eletti stanno già girando il dovuto safari fotografico necessario a riempire la pagina social... Facebook oggi donerà panorami immacolati... nel frattempo arranca qualcun altro... scendiamo... giù a rotta di collo per recuperare uomini ed onore... giù a rotta di collo, perché l'atto è compiuto, il coito raggiunto e insieme alla tristezza - post coitum omne animal - il pensiero che forse non tutto è andato come doveva andare... si costruiscono così le rispettive euristiche... quelle che consentono di cancellare il fondo di amarezza che una simile giornata può donare...
L'esito; raggiunta la base, è da manuale... le recriminazioni si sprecano, i distinguo, le variabili, le frecciate, i musi lunghi... c'é tutto. Meno quello che dovrebbe fare bella una giornata simile.











 

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