martedì 10 aprile 2018

Thor Ragnarok

Ci fu un tempo in cui, uomini e dei, vivevano insieme di comune accordo. Fu Prometeo, che a Mekone, ingannò Zeus e lo fece allontanare dal convitto cui si stava pasteggiando. E fu sempre lui, ancora con l'inganno, a rubare il fuoco, negato da Zeus, dandolo agli uomini, perché avessero la metallurgia e quindi le armi per combattere l'impari battaglia contro gli dei.
L'avvento dei monoteismi tolse questo sia pur labile legame, al punto che, Dio (in ogni declinazione possibile), rimasto solo, si inventò il peccato originale (una piccola scusa che ci incatena da allora) per poter inviare proprio figlio, o il proprio profeta, o chiunque altro - in fondo sempre lui sotto mentite spoglie - e riallacciare quel dialogo mai sopito, ma che languiva.
Perché, se è pur vero che Dio, non è mai sazio di preghiere, soffre al quanto del suo essere muto e di tanto in tanto prova ad annunciarsi.
Mutatis mutandis, (non se ne abbiano i benpensanti e le beghine, niente di sconcio e niente di blasfemo) anche il cinema si è adeguato... finiti i tempi dei "sandaloni", anche Hollywood si adeguata all'imperante venir meno della fede, ed alla contestuale ricerca di un Dio amichevole, di cui sorridere, e magari, saltando a piè pari gli attuali interpreti (poco apprezzati, per tutte le nefandezze fatte in loro nome) tornando ai primi e multipli dei... e quali, meglio delle saghe nordiche, potevano essere gli interlocutori? Riecco quindi apparire Odino e la sua indisciplinata famiglia, con muscolosi gradassi Thor ovvio, Loki re degli inganni (un poco Prometeo se ci pensate), oltre al contorno di dei, mostri, semiumani, folli di ogni genere, il tutto condito da tanto umorismo.
Come non ridere del nome "Zio del Tuono" affibbiato a Thor o a quello di Kiwi rifilato a Loki? Come non sbellicarsi, di fronte a Jeff Goldblum nel ruolo di un effeminato "Grande Maestro", al Doctor Strange, o ancora di più alla mitica interpretazione di Matt Damon che scimmiotta in forma teatrale una parodia della finta realtà? Fateci caso, questa, come altre operazioni, hanno un solo obbiettivo, quello di sdoganare un mondo a noi lontano, ma in qualche modo depositario della nostra cultura - si legga al riguardo James Frazer e il suo "il ramo d'oro", per capirci qualcosa... ed al tempo stesso demolirlo.
Il tutto in una sorta di blob, autoalimentatosi con l'assoluta presa in giro di ogni cosa. Così che, se è pur vero che se Dio ritorna umano, lo si può meglio comprendere; prendendolo sonoramente per il culo, non solo lo si svilisce, offendendo chi crede, ma si cancellano le origini del nostro essere. E badate bene, non si tratta di magia nera, di superstizione, di ignoranza... perché l'alternativa non è una società intelligente e capace, affrancata dal passato oscuro, ma peggio, un mondo privo di valori, preda di fake news (meglio chiamarle Old lies) e popolata da persone senza scrupoli pronte ad usarle.
Ed allora ridiamo pure dello "Zio del Tuono" e dei suoi partner, senza dimenticare però la realtà e quanto di divino, di tanto in tanto avremmo realmente bisogno.

Nessun commento:

Posta un commento

Niente parolacce, né!

Manuale di co-programmazione