domenica 8 settembre 2024

il volontariato dopo lo stato sociale


 Questo volume restituisce alcune analisi sul volontariato del "Secondo welfare" e, più in generale, sulle trasformazioni che il Terzo Settore ha attraversato nel corso degli ultimi decenni in Italia. 
Sullo sfondo delle riflessioni proposte in queste pagine è posta la metamorfosi urbana e politica dell'Italia post-industriale che moltiplica gli spazi marginali, quelli del disagio socio-economico dei capannoni abbandonati e delle retoriche della riqualificazione, che vive la profonda crisi dei partiti politici e dei sindacati producendo spaesamento e crisi identitaria.
E' su questo sfondo, infatti, che si sono determinate profonde trasformazioni sui diritti sociali e sulle vite di coloro i quali dedicano il quotidiano alla solidarietà, alla cooperazione e alla socialità, agendo tra le stringenti maglie del neoliberismo.
Guidati in particolare, dagli insegnamenti di Michel Foucault, Pierre Bourdieu, Robert Castel e Antonio Gramsci e restituendo i risultati di una ricerca empirica, si trova a rendere evidenti quei meccanismi attraverso i quali il lavoro volontario é tradotto in un obbligo morale al quale non ci si può sottrarre, pena la vergogna e lo sdegno sociale.
Attraverso lo sguardo e le parole dei "volontari" incontrati in una delle molteplici aree periferiche del mondo a capitalismo avanzato, si ricostruiscono i passaggi dal welfare al workfare, dimostrando come ciò abbia contribuito alla istituzionalizzazione del volontariato, fino a trasformarlo in una tendenza giovanile di massa e favorendo, così, l'estensione di una figura ibrida, a metà strada tra il volontario puro e l'occupato retribuito.

Pagina 23 - Dal punto di vista antropologico, l'imposizione del costume intende estendere allo straniero i codici - impliciti ed espliciti - della comunità. La cerimonia come rito di investitura, o adoubement (addobbamento), rappresenta un atto pubblico in cui l'aspirante guerriero riceve dal suo sovrano le insegne militari (la spada, gli speroni, lo stendardo), armi necessarie a preservare i confini della comunità e le proprietà degli altri adepti.
In tali comunità il limite spaziale sancisce l'identità rafforzando il prestigio sociale di chi ve ne fa parte.

Pagina 43 - In più punti della società emergono bisogni e desideri di cura differenti, che polemizzano con uno schema universalistico ancorato al maschilismo fordista. Esso come riproduzione di un discorso familiare di stampo patriarcale, sembra essere ormai incapace di assolvere la funzione di ammortizzatore sociale, bloccando - anzi - un dibattito alternativo su cure diversificate e alternative.

Pagina 89 - Noi operatori siamo meno qualificati sul piano formale rispetto agli infermieri, ma compensiamo con l'empatia e una maggiore dedizione al corpo del malato. Siamo più attenti; insomma, come ti ho già detto, abbiamo più empatia col malato e lo curiamo di più. Nel deserto generale dell'assistenza pubblica, saper assistere un morente ci rende indispensabili, soprattutto durante la notte quando in ospedale le corsie si svuotano.

Pagina 117 - Il sociale diventa allora l'antitesi del partito di massa, assumendo forma di "rivincita sulla politica o, forse meglio, come un altro modo di fare politica".

Pagina 135 - Nessuno spazio pubblico deve essere lasciato al comune sconforto e di rimando al conflitto che da esso deriva. Tutto deve essere narrato come un indifferenziato benessere organizzativo.






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