venerdì 11 marzo 2022

La misteriosa fiamma della Regina Loana


Questo romanzo, benché illustrato a colori, é dominato dalla nebbia.
Nella nebbia si risveglia Yambo, dopo un incidente che gli ha fatto perdere la memoria.
Non la memoria che i neurologi chiamano "semantica" (Yambo ricorda tutto di Giulio Cesare e sa recitare tutte le poesie che ha letto in vita sua), bensì la memoria "autobiografica", non sa più il suo nome, non riconosce la moglie e le figlie, non ricorda nulla dei genitori e della sua infanzia.
Accompagnandolo nel lento recupero di se stesso, la moglie lo convince a tornare nella casa di campagna dove ha conservato i libri e i giornalini letti da ragazzo, i quaderni di scuola, i dischi che ascoltava allora.
Così in un immenso solaio, tra Langhe e Monferrato, Yambo rivive la storia della propria generazione, tra Giovinezza e Pippo non lo sa, Mussolini, Salgari, Flasch Gordon e i suoi temi scolastici di piccolo Balilla.
Si avverte di fronte a due vuoti ancora nebbiosi, le tracce di un esperienza forse atroce, vissuta negli anni della resistenza e l'immagine vaga di una ragazza amata a sedici anni e poi perduta.
Interviene un secondo incidente.
Yambo è ora in coma, ma rivive a spirale, tra folate di nebbia intermittente, ogni momento degli anni fra infanzia e adolescenza sino a quando, in una sorta di apocalisse benevola, tra il trentatreesimo canto del Paradiso, Bing Crosby, Don Bosco e le scale di Wanda Osiris, sta per avere la visione finale. Ma....

Seguo il filo rosso, segnato dai precedenti testi di Oliver Sacks... in uno di questi c'é un richiamo ad un libro di Eco... casualmente presente nella mia piccola libreria, occasione in più per leggerlo. 
Ed in effetti, il primo aspetto è una trasposizione dei mali descritti da Sacks in forma romanzata, italianizzata... un uomo di mezza età che perde la memoria e per ricostruirla deve fare ricorso in parte a quella degli altri, in parte alla carta... insomma non una vita vera, ma una di carta, di dischi, di riviste, libri, giornali, quaderni di scuola... tutti utili a fargli tornare piccoli sprazzi di vita.
Ed in questo vissuto, anche il rimosso. Non è un caso che "quando si parla di morti, si parla di vivi" e viceversa... così ritroviamo un pezzo di storia passata, e velocemente rimossa... la guerra partigiana, il dopo guerra, torti subiti e vendette, i nostri topoi, fatti di cinema, televisione, radio, cultura alta e popolare... un richiamo al quesito fondamentale: "noi siamo frutto del contesto? del mondo che ci sta intorno?"... in attesa che la filosofia metta la parola fine sulla vicenda, leggiamo.


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