martedì 8 dicembre 2020

Tragedia o farsa


 Dicono che la farsa sia la ripetizione della tragedia... tradotto: la prima volta è tragedia, la seconda è sfiga oppure te la sei proprio cercata. Il risultato che, essendo cosa già vista, si presta al dileggio, massima arma dell'umano per scacciare il male, o peggio per tener lontano ogni altro commento che ci farebbe sprofondare nella tristezza più cupa.
E' quanto mi è capitato di vivere l'altro giorno.
Uscita in emergenza, sospetto ictus, la persona si trova sdraiata in terra in bagno, un asciugamano lo copre, non risponde se non con gli occhi e solo a stimolo doloroso.
Con gran fatica e nel rispetto del protocollo, grazie anche al supporto della medica avanzata, lo portiamo in ospedale, un caso grave e quindi va in sala emergenza.... trattato, sistemato, nudo come mamma lo ha fatto, l'infermiera esclama "ma è profumato"... di solito quando arrivano sono puzzolenti... risposta "si è fatto bello per voi"... il poveretto, pisello al vento viene riempito di tubi e tubetti, compreso un bel catetere... e allora dico... uno si lava e si striglia, magari si augura una buona serata, una buona cena al caldo e si ritrova lì come un verme alla mercé del personale - per fortuna efficiente e allegro - di un ospedale.
Mi viene così da pensare a quante di queste scene mi sono passate davanti... a quante volte la morte o l'imprevisto (malore, incidente) si sono fatte beffe della nostra sicumera... mi e ci hanno ricordato (sempre dopo, sempre troppo tardi) che siamo come foglie al vento, credendoci invece di essere alberi invincibili... 
Tragedia è la prima volta. Farsa è tutte le altre volte... forse è per questo che non me la prendo mai, non me la prendo più, ho assorbito tante e tali brutture, viste le stesse diventare rumore, farne risata, per il risvolto che sempre emerge nel dramma... e questo mi fa capire ed essere vicino ai tanti medici ed infermieri che fanno quotidianamente questo bellissimo e duro mestiere...  non per accusarli di cinismo ma per condividere con loro la fragilità umana e la nostra terribile incapacità a non vederla.

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