martedì 30 aprile 2019

Teoria delle ombre

La mattina del 24 marzo 1946 Alexandre Alekhine, detentore del titolo di campione del mondo di scacchi, venne trovato privo di vita nella sua stanza di albergo, a Estoril.
L'esame autoptico certificò che il decesso era avvenuto per asfissia, e che questa era stata provocata da un pezzo di carne conficcatosi nella laringe - escludendo qualsiasi altra ipotesi - la stampa portoghese pubblicò la versione ufficiale, e il caso fu rapidamente archiviato.
Da allora, però, sulle cause di quella morte si sono moltiplicati sospetti e illazioni.
Qualcuno ha insinuato che le foto del cadavere facevano pensare a una messinscena; qualcun altro si è chiesto come mai Alekhine stesse cenando nella sua stanza indossando un pesante cappotto - senza contare che il defunto aveva un passato di collaborazionista, e che i sovietici lo giudicavano un traditore della patria…
Con il fiuto e il passo del narratore di razza, e con la sua profonda conoscenza del mondo degli scacchi (lo sport più violento che esista - ha detto uno che se ne intendeva, Garri Kasparov), Paolo Mauresing indaga sulla morte di Alekhine cercando di scoprire, come dice Kundera citando Hermann Broch, "ciò che solo il romanzo può scoprire". (tratto dal libro).
 
 
Nessuno parteggia per Alexandre Alekhine, e come si potrebbe?
Collaborazionista dei nazisti, uscito come un'anguilla indenne da tutti i rischi della guerra, traditore seriale, spia e delatore, maltrattatore di mogli che sfrutta e cambia a suo piacere, odioso del genere umano, ama solo sé stesso ed il gioco degli scacchi. Per cui perché interessarsi alla sua morte ed al mistero che l'avvolge?
Forse semplicemente perché Paolo Maurensig ci regala l'immagine di un pavido, disposto a tutto pur di continuare a far la bella vita, ad essere al centro dell'attenzione, un despota, un gretto personaggio che si giustifica ad ogni piè sospinto e di cui non possiamo che provare, se non simpatia, almeno pietà. Un essere insomma, che ci assomiglia molto più di quel che pensiamo.

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