domenica 10 luglio 2022

Genesis - The Lamb

"The lamb lies on Broadway" è un'opera monumentale, un lavoro testuale complesso, una scrittura musicalmente intricata, eclettica oltre i confini conosciuti del prog.
Per questo suo senso di grandiosità, per la visionarietà della trama e per il suo essere causa ed effetto del canto del cigno di Peter Gabriel con i Genesis, é stato anche uno dei dischi più discussi e amati - o - odiati della storia del Rock.
Un disco che evoca ancora oggi umori diversi e dissonanti persino all'interno dello stesso quintetto che lo ha partorito - non senza dolore - nel lontano 1974.
Non un disco qualsiasi. Nel corso delle carriere degli artisti Rock ci sono album che sono degli "unici".
Un lavoro che si distingue da tutti gli altri , che devia dal corso, perché è un salto in terre non ancora frequentate o magari perché ha una lateralità che elude il suo standard di origine.
Insomma, é in qualche misura fuori linea.
Per il canone Genesis, ben dipinto dai quattro album precedenti fra il 1970 e il 1973 che avevano lastricato l'autostrada dei prog-sogni di una moltitudine di fan italiani, "The lamb lies on Broadway" é il disco più inusuale della loro carriera.
Un album doppio, anche questo un unicum irresistibilmente diverso da tutto quello che c'era stato prima, e ancor più da tutto quello che verrà dopo.
Uno spostamento di sovranità e atmosfera decisamente più dark, distorte, quasi distopiche, lontane dalle favole fantasy, per quanto bizzarre a cui ci avevano abituati.
Abbastanza diverso da confondere gli stessi fan..
Un lavoro dal particolarissimo DNA, come se quello originale dei Genesis fosse stato impercettibilmente deviato, forse manipolato, certamente mutato.
Almeno per un album "once in a lifetime".


A distanza di tanti anni, un album ed una scenografia che lasciano il segno. Peter Gabriel al top e Genesis gruppo immenso. Spettacolo puro, grandissima musica.

 

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