giovedì 11 luglio 2024

Placemaker


Artisti che si improvvisano scienziati per risolvere problemi di mobilità di una grande città.
Architetti che individuano soluzioni innovative osservando piante ed animali.
Designer che lavorano sui comportamenti e la psicologia delle persone.
Ciascuno di loro è capace di incursioni al di fuori del proprio campo, senza perdere di vista l'obiettivo iniziale.
Un pugno di innovatori urbani sta operando nelle città, ripensando la relazione tra città e natura, tra spazi pieni e vuoti, sui servizi, le reti, la mobilità.
Sono professionisti ibridi, capaci di conciliare bisogni con immaginazione, creatività quotidiana con la salute del corpo sociale che vive la città.
Sono mossi da una curiosità libera e creativa e per questo trovano le soluzioni più adatte.
Osano pensare di poter fare qualcosa che non è mai stato fatto prima e soprattutto lo fanno.
Elena Granata li ha chiamati "Placemaker" perché la loro attitudine è saper trasmutare una buona idea in un progetto vivo che trasforma un luogo.

Pagina 11 - Un'arte che non generi beni comuni e collettivi mi pare oggi un controsenso, viene meno alla sua natura più profonda. L'architettura è la forma d'arte più generosa perché si offre potenzialmente allo sguardo di tutti. 

Pagina 16 - Non possiamo più permetterci di ridurre la natura e il territorio a piattaforma delle attività economiche, il paesaggio alla sola dimensione estetica trascurando quella etica, che ha a che fare con i comportamenti e i valori, con il modo in cui ci prendiamo cura del mondo attraverso l'agricoltura, l'attenzione al suolo, al cibo, all'energia.
Una comunità resiste al tempo solo se è in grado di rigenerarsi, di convivere con le proprie intrinseche differenze, di valorizzare le sue eccezioni. Resiste perché cambia, perché si adatta, perché genera il nuovo. Solo dove queste opposte modalità si combinano e interagiscono in modi nuovi, si generano inattese possibilità di conoscenza.

Pagina 20 - La città è proprio ciò che accade tra una casa e l'altra. La sua abitabilità dipende sempre (e solo) dalla sua dotazione di spazio pubblico, dalla ricchezza di quel tessuto connettivo che tiene tutto insieme: le strade, le piazze tra le case, la qualità minuta dei marciapiedi. la presenza di sedute che consentono alle persone non solo di camminare ma anche di trattenersi, i parchi e i giardini, gli spazi per i bambini e per gli animali, le piste ciclabili, le isole pedonali, le strade solo pedonali.

Pagina 22 - I Woonerven sono i progenitori di tanti esperimenti contemporanei di guerriglia urbana e più in generale di quella metodologia di azione che oggi definiamo urbanistica tattica.



 

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