E arriva il 13 dicembre. Evento maxi in cui purtroppo vedo poco perché in galleria... ma fa nulla, fa parte delle regole del gioco. E con tre equipaggi super competitivi eccoci qui ad operare in questo evento fortemente voluto da AREU e Ferrovie. Giornata tiepida per essere dicembre...
Ripensando la vita
Non esistono fatti, solo interpretazioni
domenica 14 dicembre 2025
martedì 9 dicembre 2025
Umano, poco umano
"Umano, poco umano" di Mauro Crippa e Giuseppe Girgenti è un saggio elegante e accessibile che rilegge l'eredità di Nietzsche alla luce delle inquietudini contemporanee.
Gli autori intrecciano con equilibrio il rigore dell'analisi filosofica - affidato alla competenza di Girgenti - con una scrittura narrativa e immediata, sostenuta dalla voce giornalistica di Crippa.
Ne esce un dialogo a due in cui il pensiero nietzschiano non è semplice oggetto di studio, ma una compagno critico e necessario per comprendere ciò che é, oggi, rischia di diventare "troppo poco umano": la perdita di profondità, la rinuncia alla complessità, l'appiattimento dell'esperienza.
Il libro attraversa i temi classici del filosofo - il superamento di sé, il coraggio del dubbio, la critica alle illusioni rassicuranti - ma li restituisce in una forma vicina al lettore di oggi.
Gli autori mostrano come la tensione tra la nostra grandezza e la nostra vulnerabilità sia ancora il nodo essenziale dell'esistenza: "un poco umano" che ci mette alla prova, rivelando quanto facilmente cediamo alla superficialità e quanto sia urgente recuperare un pensiero più autentico.
Crippa e Girgenti invitano a sostare nella complessità, a diffidare degli slogan che invadono il dibattito contemporaneo, e a riscoprire il valore di una filosofia che non consola, ma apre possibilità.
Il risultato è un testo terso, breve e stimolante, perfetto per chi vuole avvicinarsi a Nietzsche senza filtri e, al tempo stesso, interrogare sé stesso.
Un libro che non fornisce soluzioni, ma accende domande capaci di restituirci - almeno un po' - alla nostra umanità.
Nota 1 - Il cervello è anche la sede della parte razionale dell'anima e quindi non soffriamo solo di un mal di testa, ma anche di un male dell'anima, una psicopatologia; e quindi ci vuole anche una cura dell'anima, quello che Socrate chiama l'incantesimo della filosofia, da affiancare al farmaco di composizione chimica.
Nota 2 - E' una pedagogia inaudita: non verso un pais da tirar su, ma verso una macchina da aiutare a crescere. Diamo cultura e nozioni a un'intelligenza aliena e riserviamo a noi stessi il ruolo di pigmalioni digitali, nell'aspettativa di non essere del tutto sopraffatti e di mantenere qualche possibilità di intervento di controllo. Questo suona come una dichiarazione di resa anticipata.
Nota 3 - Dobbiamo fare di necessità virtù. Il progresso non si ferma, ma l'impatto dell'IA sulla nostra intelligenza cu chiede uno sforzo di introspezione: dobbiamo capire chi siamo per difendere la nostra identità.
Nota 4 - Le sacre mura della cittadella interiore che dobbiamo difendere proteggono il turbinio di passioni, il disordine di affetti che ci agitano e ci fanno gioire e soffrire. L'umano é qui. Dove sono i difensori di questo perimetro sacro?
Nota 5 - Tuttavia, ormai non siamo più sull'orlo del precipizio, perché siamo già precipitati.
Nota 6 - Socrate diceva che la cosa più importante che ogni uomo può fare è prendersi cura della propria anima, prendersi cura della propria anima, prendersi cura di sé della propria anima, prendersi cura di sé, perché la psyche é il centro stesso dell'Io cosciente, la capacità di pensare e di ragionare, e poi anche di prendere decisioni libere.
Nota 7 - Scienza, politica e religione tendono necessariamente a irrigidirsi e a sclerotizzarsi, la scienza in scientismo, la politica in totalitarismo, la religione in dogmatismo; a questo punto, la possibile terapia è proprio il ritorno all'impulso originario che pure le aveva generate: il dubbio, la domanda, il non sapere, l'ironia, la ricerca sincera, il porsi in ascolto, il vivere nella verità.
Nota 8 - Vincere è convincere. così dice ripetutamente il Socrate Platonico.
Nota 9 - L'ironia prepara la maieutica, cioè il parto della verità, mentre la parrhesia finisce con un aborto della verità, che viene sbattuta in faccia all'interlocutore, senza che questi possa accoglierla positivamente in alcun modo.
Nota 10 - La mitologia antica ci ha trasmesso la leggenda secondo cui Dedalo era in grado di costruire macchine semoventi, autentici robot ante litteram per il re Minosse.
Nota 11 - La mediazione della tecnologia toglie la carnalità del convivio e la personalità dell'incontro.
Nota 12 - Del resto, anche Platone nel Simposio sosteneva che quando due amanti giacciono insieme non è tanto il piacere che deriva dall'unità dei due corpi, quello a cui aspirano - e nemmeno vogliono quella fusione totale che il dio Efesto potrebbe loro donare fondendoli nelle sue fornaci - bensì aspirano a qualcos'altro, che sentono ma che non riescono ad esprimere a parole, poiché si tratta di qualcosa di enigmatico e oscuro.
Nota 13 - La sessualità é il luogo dello stupore. Ci lasciamo sorprendere dall'Altro e dal nostro desiderio senza sapere esattamente come potrà svilupparsi l'incontro, e questo grazie alla presenza irriducibile dell'Altro che ci rivela ciò che ci manca.
Note 14 - L'Aristos, termine greco che significa "il migliore", ha solide fondamenta per Eraclito: o è il migliore sul campo di battaglia, e quindi é un'aristocrazia guerriera, o è il migliore per intelligenzxa e quindi è una nobiltà d'animo.
Note 15 - Aristotele diceva che dell'educazione le radici sono amare, il frutto è dolce.
Note 16 - J.M. Keynes - "Nel lungo periodo siamo tutti morti".
domenica 30 novembre 2025
Lazise - il Contest
Ed ecco l'evento tanto atteso di Lazise. Quello in cui finiamo per trionfare (un quasi primi che ci da tanta soddisfazione e premia il gran lavoro svolto) quello in cui ci facciamo apprezzare per la capacità di progettare, guardare lontano e cambiare le cose. Che altro aggiungere (a parte un bernoccolo)?
Meglio non potevamo chiedere.. (beh si, un primo posto mancato per poche adesioni). E ora si lavora davvero. Chiude un anno colmo di tante tante cose (alcune meno belle, ma fa parte del gioco).
Meglio non potevamo chiedere.. (beh si, un primo posto mancato per poche adesioni). E ora si lavora davvero. Chiude un anno colmo di tante tante cose (alcune meno belle, ma fa parte del gioco).
mercoledì 12 novembre 2025
sabato 8 novembre 2025
Connessi a morte
In un mondo in cui la rete non è più solo contorno ma campo di battaglia, Michele Mezza ci conduce con "Connessi a morte" dentro la trasformazione radicale della guerra, dei media e della democrazia.
Con linguaggio agile ma rigoroso, l'autore rintraccia fatti geopolitici e riflessioni critiche; dalle esplosioni che cambiano una mappa militare al potere algoritmico che trasforma ogni connessione in un potenziale bersaglio.
La provocazione del titolo è il filo rosso del saggio: l'intimità digitale, la tracciabilità dei corpi, l'uso della tecnologia come arma - tutto smette di essere marginale.
La mobile war trasforma così il Web in un poligono di tiro permanente, dove ognuno può essere cecchino o vittima.
Mezza non si limita a descrivere: invita il lettore a sentirsi dentro il cambio di paradigma, a non ignorare la "negoziabilità sociale dell'algoritmo".
Pur trattandosi di un volume breve, il testo non sacrifica la profondità: l'autore riesce a portare il lettore dall'attacco terroristico alla manipolazione digitale di campagne elettorali, mostrando come la democrazia stessa sia in gioco.
Il contrappunto tra media tradizionali e nuove forme di potere digitale viene affrontato con efficacia e vivacità senza perdersi in tecnicismi sterili.
In definitiva "connessi a morte" è un saggio essenziale per chi vuole comprendere il presente senza illusioni: un invito a guardare oltre lo schermo e a domandarsi chi, oggi, comanda la comunicazione - e la vita - nell'epoca della cybersecurity.
Un libro che lascia il segno, tanto per professionisti quanto per lettori curiosi.
Posizione 110 - Agnizione - Riconoscimento improvviso di un personaggio che determina un cambiamento nell'azione scenica o romanzesca. Riconoscimento dell'identità di qualcuno.
Posizione 129 - La connettività., quello spazio digitale in cui si ritrova la stragrande maggioranza di una popolazione, è oggi il punto di attacco che permette di pianificare una rivoluzione dall'alto, che autorizza un leader a creare il proprio popolo.
Posizione 358 - In questo gigantesco videogame selettivo sta mutando drasticamente la geometria dei poteri: la tecnocrazia prevale sulla democrazia, e nella tecnocrazia la datacrazia, ossia le élites che controllano la tracciabilità delle informazioni che rilasciamo, prevalgono in ogni percorso di decisioni private o deliberazioni pubbliche.
Pagina 1235 - contrariamente a quanto sostiene la visione ingenua, l'informazione non ha un legame essenziale con la verità e il suo ruolo nella storia non è quello di rappresentare una realtà preesistente. La sua caratteristica distintiva è la connessione più che la rappresentazione.
L'informazione é ciò che collega punti diversi in una rete. L'informazione non ci informa necessariamente sulle cose, organizza piuttosto le cose in una qualche conformazione.
Pagina 1392 - Ora la domanda che riprenderemo più avanti è: uno Stato può importare senso comune o, ancora peggio, principi etici e morali da un fornitore che ha allevato l'intelligenza che trasmette al suo cliente? E, se no, quali sono le procedure che possono assicurare un'autentica affinità del bot al contesto civile in cui è chiamato ad operare?
Abbiamo così individuato un tema fondante della politica, e dirimente per l'idea stessa di democrazia: natura e controllo dello Stato al tempo della riproducibilità del senso e dell'etica, avrebbe detto Walter Benjamin.
Proprio questa friabilità del nesso fra la struttura etica di una comunità organizzata e il senso comune che la unisce é la causa di quella crisi della democrazia rappresentativa che verifichiamo in Occidente.
Proprio questa friabilità del nesso fra la struttura etica di una comunità organizzata e il senso comune che la unisce é la causa di quella crisi della democrazia rappresentativa che verifichiamo in Occidente.
Posizione 1396 - Proprio questa friabilità del nesso fra la struttura etica di una comunità organizzata e il senso comune che la unisce è la causa di quella crisi della democrazia rappresentativa che verifichiamo in Occidente.
Posizione 1850 - La domanda che ci siamo posti è: se al fondo di una menzogna umana c'é l'interesse di un individuo che tenta di divincolarsi da una stretta della realtà, al fondo della bugia di un algoritmo cosa c'é?
Posizione 2247 - Stefano Rodotà, l'insigne giurista, difensore della privacy, diceva che "non tutto ciò che è tecnicamente possibile è eticamente accettabile".
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