Bello, ben scritto, avvincente. Qualche sbavatura nel finale ma nel complesso godibilissimo. Fila via che é un piacere. Ben illustrate le dinamiche del potere e della politica messe a confronto con la dura vita dei soldati. Forte il senso di impotenza e le meschinità degli uomini.
(Questa la recensione che davo su Anobii nel 2012)
A questa breve recensione, aggiungo una considerazione che mi è venuta, rileggendo a spizzichi questo testo... L'eroe solitario piace, senza dubbio... ma è monco. E' privo cioè di una controparte, uno che esalti i suoi punti forti e compensi quelli deboli. Tutte le coppie del cinema e della letteratura, hanno goduto di lunga vita e grande notorietà. Macrone e Catone non fanno eccezione (ma fanno rima) ed è grazie al loro essere vicini ed al loro capirsi al volo che la storia regge, piace e dona senso alla vicenda.
"La conquista della Britannia, una terra sconosciuta persa nella nebbia, procede a rilento. Il centurione Macrone e il suo braccio destro Catone, ex schiavo ed ex raffinato uomo di corte, guidano gli uomini della Seconda Legione lungo sentieri impervi e strade fangose, contro un nemico inafferrabile, che attacca e si ritrae senza sosta.
I Britanni sono guerrieri formidabili, che ignorano la paura ma conoscono bene le pratiche guerriere, e sono guidati da stregoni che padroneggiano con abilità le arti oscure.
Inoltre, la poderosa macchina bellica romana è intralciata dalle meschine ambizioni di politicanti e arrivisti, che pensano alla carriera più che al successo della campagna.
Claudio, l'imperatore debole, zoppo e balbuziente, ritarda l'avanzata per poter guidare di persona l'ultimo assalto.
Vuole un trionfo politico, pretende di coprirsi di gloria, al sicuro nelle retrovie, mentre i suoi uomini si macchiano di sangue e fango sul campo di battaglia.
Ma ogni giorno di esitazione permette a Carataco, il valoroso capo nemico, di radunare altri uomini per il suo esercito, che diventa sempre più organizzato e temibile.
Quando poi, Catone e Macrone scoprono che di nascosto un traditore rifornisce di armi ed equipaggiamenti i Britanni, capiscono che la battaglia che li aspetta non può essere combattuta solo con il gladio del legionario.
La setta dei Liberatores, trama per abbattere Claudio e riportare l'Impero alla Repubblica.
Roma è un sogno grandissimo e fragile e sono innumerevoli gli uomini che ne bramano la caduta.
E come sempre, solo la spada dei suoi valorosi soldati può salvare l'impero".
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