Chi non ha riso, di fronte allo spettacolo messo in scena da Corrado Guzzanti? Politica, società, religione, storia, costume... ce n'é per tutti...
"Travolgente nel creare i suoi strepitosi cloni, Corrado Guzzanti è il più bravo metteur en scéne di immedesimazioni, parodie e satire che lo spettacolo italiano abbia prodotto dai tempi di Alighiero Noschese.
La sua irresistibile comicità colpisce i bersagli più appetitosi: un indimenticabile scatologico e definitivo Funari, che propone la mortadella come contraccettivo; Emilio Fede, che interrompe il TG per trasmettere i bollettini meteorologici riguardanti il cielo di Arcore; il rap di Giovanni Minoli; le parodie di Mentana e Sgarbi; la follia notturna di Gabriele La Porta e quella mistica di Gianni Badget Bozzo.
Per non parlare del mondo dei politici, parodiati con la leggerezza e la perfidia di chi sa farci ridere laddove ci sarebbe da piangere Rutelli che compone e canta l'inno Forza Ulivo, Umberto Bossi incatenato e mascherato come Hannibal, Prodi e la mortadella, Fausto Bertinotti e il cachemire, e infine l'esilarante serie degli spot della Casa delle Libertà.
Le imitazioni di Guzzanti sono piccole bombe che esplodono in finali sorprendenti e spiazzanti.
E poi ci sono le invenzioni di personaggi e di linguaggi, la scoperta di tic linguistici che diventano tormentoni: ecco allora Rocco Smitherson che inaugura la serie delle poesie e della analisi "pollittiche" o Lorenzo, lo studente alle prese con la maturità; e ancora il poeta Kipli, il santone new age Quelo, Pippo Chennedy, la magnifica Vulvia, l'epico Venditti di Grande Raccordo Aunalre, il poetino Brunello Robertetti... ".
La sua irresistibile comicità colpisce i bersagli più appetitosi: un indimenticabile scatologico e definitivo Funari, che propone la mortadella come contraccettivo; Emilio Fede, che interrompe il TG per trasmettere i bollettini meteorologici riguardanti il cielo di Arcore; il rap di Giovanni Minoli; le parodie di Mentana e Sgarbi; la follia notturna di Gabriele La Porta e quella mistica di Gianni Badget Bozzo.
Per non parlare del mondo dei politici, parodiati con la leggerezza e la perfidia di chi sa farci ridere laddove ci sarebbe da piangere Rutelli che compone e canta l'inno Forza Ulivo, Umberto Bossi incatenato e mascherato come Hannibal, Prodi e la mortadella, Fausto Bertinotti e il cachemire, e infine l'esilarante serie degli spot della Casa delle Libertà.
Le imitazioni di Guzzanti sono piccole bombe che esplodono in finali sorprendenti e spiazzanti.
E poi ci sono le invenzioni di personaggi e di linguaggi, la scoperta di tic linguistici che diventano tormentoni: ecco allora Rocco Smitherson che inaugura la serie delle poesie e della analisi "pollittiche" o Lorenzo, lo studente alle prese con la maturità; e ancora il poeta Kipli, il santone new age Quelo, Pippo Chennedy, la magnifica Vulvia, l'epico Venditti di Grande Raccordo Aunalre, il poetino Brunello Robertetti... ".
Nessun commento:
Posta un commento
Niente parolacce, né!