Un gran bel libro! Bravo Marco Albino Ferrari, nel mescolare abilmente le carte... la vita di Giacomo Bove, il sentiero Bove, il racconto di una certa Italia (quella di Salgari e De Amicis), la ricerca delle informazioni per costruire il libro, quelle per preparare la traversata della Val Grande, quella per raccontare come la Riserva é nata...
Non è facile, quando si scrive un libro, come quando si prepara un buon piatto in cucina... non bastano gli ingredienti... bisogna saperli mettere al momento giusto, curare la cottura, aggiungere o togliere al momento opportuno! e poi la presentazione... In questo caso, pur riprendendo tante informazioni già note, quello che ne esce, non è una pietanza riscaldata.
Perché una cosa va detta: se gli Americani del Nord, hanno West e ci hanno costruito il mito, noi abbiamo le Alpi, che non sono da meno.
"Perché fuggiamo dalla civiltà per scegliere la solitudine, la semplicità di una vita nei boschi o fra le montagne?
E' a questa domanda che vuole dare risposte Marco Albino Ferrari, mettendosi in ascolto del suo desiderio per i grandi spazi naturali, per un silenzio lontanissimo dal nostro tempo.
L'avventura che vive e racconta in queste pagine cariche di emozione si svolge a pochi passi dalle nostre città, in Val Grande, fra Piemonte e Lago Maggiore, luogo insidioso, ostile, popolato dai fantasmi di una società pastorale svanita fra rocce e tronchi.
Sul sentiero Bove, prima alta via storica d'Italia dedicata all'esploratore Giacomo Bove, l'autore muove i suoi passi e la sua narrazione: un'escursione impegnativa e ormai quasi dimenticata in un teatro della "potenza della natura che riprende ogni cosa".
Come Bove, durante le sue esplorazioni bloccato nello stesso biancore artico che aveva ossessionato Edgard Allan Poe, Ferrari nella natura selvaggia cerca l'ignoto, la paura di smarrirsi e la nostalgia di quel timore una volta recuperata la sicurezza.
E ricostruendo la vicenda di Bove (morto suicida a 35 anni) l'autore incrocia figure inattese: Emilio Salgari, il comandante Nordenskiold, Edmondo De Amicis, il naturalista Mario Pavan.
Storie di isolamento, di una prigionia degli elementi che fanno riscoprire una libertà più profonda, perché sulla via incantata si basta a sé stessi".
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