domenica 17 dicembre 2017

il giuoco delle perle di vetro

Ho deciso, per questo e per il precedente libro di Hesse, di usare come sfondo il paginone principale de "La Lettura". Perché? Semplicemente per evidenziare il legame tra due medium, il libro ed il giornale, fortemente legati, ancor più nell'era informatica, in modo indissolubile.
A maggior ragione, un inserto culturale settimanale... che parla di libri e di tutto ciò che ruota intorno ad essi... nonostante un asfittico mercato italiano... che vede un continuo calo dei lettori.... e poi, mi piaceva l'accostamento cromatico!
 

"Definito dallo stesso Hesse un Alterswerk, opera cioè della vecchiaia, sorta lentamente, quasi distillata goccia a goccia, dopo il riflettere e meditare di mesi e mesi per scrivere una riga.
Il Giuoco delle perle di vetro ha rappresentato per l'autore il modo di misurarsi col Nazismo e dargli una risposta.
L'elaborazione del romanzo ha significato per Hesse, "procurarsi una boccata di aria respirabile in mezzo al gas velenoso".
Scritto nel corso di dodici anni, dal 1931 al 1943, il libro consta di tre parti: l'introduzione del curatore, la vita di Josef Knecht, gli scritti da lui lasciati.
L'introduzione spiega l'origine, la storia e la funzione del Giuoco e rappresenta, secondo Hesse, la chiave per la comprensione del romanzo, scritto in più bozze.
Anche altri abbozzi e note sull'opera in generale - rimasti allo stato di frammenti - testimoniano l'intensità con cui Hesse aveva affrontato in quegli anni il problema del rapporto dell'intellettuale con la società nazista e i più pressanti problemi politici del suo tempo.
Il corpo centrale del romanzo espone in dodici capitoli la biografia di Josef Knecht futuro maestro del Giuoco, narrata da un amico che vive a Waldzell.
Alla biografia di Josef Knecht si collegano i suoi scritti, cioè le poesie composte fra i diciotto e i ventiquattro anni e le tre vite (Lebenslaufe), in cui egli immaginava di essersi reincarnato.
Il libro deve comprendere più esistenze dello stesso uomo che visse in epoche diverse sulla Terra o che crede di aver avuto queste esistenze.
Il mago della pioggia è ambientato in una comunità primitiva al tempo del matriarcato, circa 20.000 anni fa.
il confessore, leggenda ambientata nel periodo degli eremiti della Tebaide.
La terza vita - una vita indiana - ambientata nell'India induista;
La quarta vita ; impegnò molto Hesse, che si diede a studi particolari sul sorgere del pietismo, sentendosi quasi costretto a una "revisione del nostro retaggio religioso".
Lo scrittore però sentiva che l'opera però non gli riusciva e nell'Ottobre del '34 decise di sospendere la stesura della quarta vita.
Ci sono rimaste due redazioni, scritte l'una in terza e l'altra in prima persona, entrambe frammentarie che sono state pubblicate ne la prosa inedita nel 1965.

Nessun commento:

Posta un commento

Niente parolacce, né!

Adriano Olivetti