"Il 16 giugno 1988, provenienza Cile, un inquietante messaggio approda ad Amburgo, stampato dal telefax di un'agenzia giornalistica legata a Greenpeace e particolarmente impegnata in campo ecologico.
Secondo il dispaccio, la nave officina giapponese Nishin Maru, comandata dal capitano Tanifuj, ha subito gravi danni in acque magellaniche; si registra la perdita di diciotto marinai, insieme a un numero imprecisato di feriti. E' l'inizio dell'avventura.
Il protagonista, un giornalista cileno, esule dal suo Paese per motivi politici, grazie a febbrili ricerche e ingegnose congetture giunge alla conclusione che il Nishin Maru, ufficialmente demolita a Timor, stava praticando illegalmente, e del tutto impunito, la caccia alle balene nei mari australi.
Una giovane attivista di Greenpeace, inoltre, lo mette in contatto telefonico con un misterioso personaggio, il capitano Jorge Nilssen, che di tutta la faccenda sa senz'altro qualcosa in più..
Raccogliendo l'invito di quell'esperto, schivo e generoso marinaio, il nostro giornalista tornerà a navigare sulle rotte della sua giovinezza, fino a scoprire, in un crescendo di suspense, la tremenda, impensabile verità, l'esito fantastico di una vicenda cruda e incalzante.
Chi ha letto ed amato il precedente romanzo di Luis Sepùlveda, potrà di nuovo ascoltare, in queste pagine, il grido indignato - ma anche il canto ammaliante - della natura ferita, la protesta contro una cieca follia di cui pure l'uomo rimane vittima.
Ma anche qui, come nel Vecchio che leggeva romanzi d'amore, l'urgenza dell'attualità assume i contorni fantastici del mito. Non più il Tigrillo, ma cetacei, delfini ed uccelli, altrettanto leggendari e altrettanto braccati; non più la foresta amazzonica, ma i mari insidiosi, le coste frastagliate, il cielo freddo e lattiginoso del mondo alla fine del mondo.
Questo lembo estremo del pianeta (con le sue distese infinite, le navi fantasma, i suoi capitani indomabili) si trasforma simbolicamente, nel luogo dell'apocalisse.
Ma può essere, come per il protagonista, l'universo in cui l'uomo ritrova l'unione con le proprie origini, l'armonia con gli elementi e soprattutto, un anelito indistruttibile di speranza".
Bellissimo romanzo su un'evento realmente accaduto, in un luogo della Terra, che per la sua distanza, conserva ancora il fascino dell'avventura. Si legge d'un fiato.
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