Sarà stata l'assonanza del titolo: "l'isola", ma mi è sembrato naturale unire il commento tra il precedente libro e questo.. La era "l'isola delle mappe perdute" e qui "l'isola della noce moscata"... ma cosa le unisce realmente?
Certamente l'esplorazione, la geografia, la voglia di avventura... tutte cose che hanno rimpicciolito il mondo rendendolo come è oggi...
Questo testo, ci fa conoscere un periodo storico (tra il '400 ed il '600) quando, la "fame" di spezie, mosse le allora "superpotenze" per l'appropriazione delle fonti lontane da cui giungevano queste novità...
"Nell'Europa tra il Quattrocento e il Seicento, l'età delle grandi scoperte geografiche, le spezie erano più preziose dell'oro, così preziose che le maggiori potenze marinare e commerciali si disputarono a lungo il controllo della loro produzione e del commercio, fino a combattere vera e propria guerra.
Fra le spezie, la più ricercata era il seme della MYRISTICA FRAGRANS, la noce moscata: una sorta di panacea universale secondo i medici del tempo, capace di curare la dissenteria, la colite ulcerosa e la flatulenza, risvegliare la virilità assopita o, al contrario, di placare lo smodato desiderio sessuale, e perfino prevenire la malattia più temuta, la peste bubbonica.
Su un piano meno fantasioso ma di maggiore utilità pratica, la noce moscata era indispensabile per rallentare la putrefazione delle carni e per cancellare con il suo profumo il puzzo della carne guasta.
Per secoli, tutta la noce moscata consumata nel mondo, provenne dalle sperdute isole Banda, nell'arcipelago indonesiano, e in particolare dalla più remota e inaccessibile, l'atollo vulcanico di Run.
Il libro di Giles Milton racconta le avventure eroiche, bizzarre, ignobili, crudeli di esploratori e pirati, coltivatori e mercanti che cercarono di raggiungere e di conquistare questa vera isola del tesoro: alcuni si persero tra i ghiacci di un improbabile rotta polare; altri, come il capitano William Keeling, preferivano lunghe soste sulla via delle Indie per far rappresentare all'equipaggio le opere di Shakespeare di fronte alle coste dell'Africa; altri ancora, come il mercante inglese Nathalien Courthope, riuscirono a occupare Run e a difenderla per anni dall'assedio degli olandesi.
Alla fine Run cadde ugualmente nelle mani degli olandesi; ma in cambio gli inglesi ottennero un'altra isola: Manhattan.
Grazie allo sguardo acuto e curioso di Milton e al suo inesauribile estro narrativo, queste vicende dimenticate escono dagli archivi della storia e riempiono la nostra immaginazione con i colori e i profumi della grande avventura dei mari del Sud".
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