Mai, dico Mai mettersi contro i latifondisti. Oggi i fratelli Gracchi sarebbero i Comandanti Marcos del Lazio. Allora vennero uccisi perché rompevano "i maroni" a chi si era "arrubbato" i terreni ai poveri contadini partiti per la guerra sostituendoli con gli schiavi importati grazie alle guerre vinte usando gli stessi poveri contadini derubati delle terre intanto che erano altrove a fare le guerre per portare gli schiavi ai latifondisti... un circolo vizioso, non c'é che dire.
Che altro aggiungere? Il libro é godibile. Si legge in un attimo. Gli allegati sono ottimi. Un Nobel per i Gracchi? Si.
"Una città nata da due omicidi, uno stupro, sistematiche razzie, e da una popolazione prevalentemente costituita da fuggiaschi, vagabondi e ladri di strada, non avrebbe potuto non avere impressi nel proprio DNA caratteri di violenza.
E infatti così é stato. Come è noto, la storia non si può rifare con i SE e con i MA, tuttavia, esplorare possibili alternative può servire almeno a delineare scenari diversi.
Che corso avrebbe avuto la storia dell'Occidente se Annibale, dopo aver sterminato cinquantamila legionari, avesse devastato Roma, come gli consigliava il Comandante della sua Cavalleria? E cosa sarebbe accaduto se Cesare non avesse licenziato la sua scorta, qualche giorno prima delle fatali Idi di Marzo? Domande interessanti e difficili. E' certo, invece, che la tragica fine di Tiberio e Gaio Gracco non sarebbe avvenuta se Roma non avesse privato i piccoli agricoltori delle loro terre per farne rudi soldati alla conquista dell'Italia intera, della Spagna e del vicino Oriente.
Quelle campagne, ormai spopolate, divennero preda di ricchi latifondisti, mentre gli antichi proprietari, dopo la vittoria, furono trasformati in disoccupati o nullafacenti cronici.
Fu la rivoluzione dei Gracchi a opporsi a questo arbitrio.
Se si fosse realizzata, Roma non sarebbe stata invasa da migliaia di sottoproletari affamati, e non avrebbe conosciuto una lunga, sanguinosa epoca di guerre civili.
I fratelli Gracchi sarebbero stati gli eroi di un mondo diverso. Invece divennero due illustri vittime di Stato".
Che corso avrebbe avuto la storia dell'Occidente se Annibale, dopo aver sterminato cinquantamila legionari, avesse devastato Roma, come gli consigliava il Comandante della sua Cavalleria? E cosa sarebbe accaduto se Cesare non avesse licenziato la sua scorta, qualche giorno prima delle fatali Idi di Marzo? Domande interessanti e difficili. E' certo, invece, che la tragica fine di Tiberio e Gaio Gracco non sarebbe avvenuta se Roma non avesse privato i piccoli agricoltori delle loro terre per farne rudi soldati alla conquista dell'Italia intera, della Spagna e del vicino Oriente.
Quelle campagne, ormai spopolate, divennero preda di ricchi latifondisti, mentre gli antichi proprietari, dopo la vittoria, furono trasformati in disoccupati o nullafacenti cronici.
Fu la rivoluzione dei Gracchi a opporsi a questo arbitrio.
Se si fosse realizzata, Roma non sarebbe stata invasa da migliaia di sottoproletari affamati, e non avrebbe conosciuto una lunga, sanguinosa epoca di guerre civili.
I fratelli Gracchi sarebbero stati gli eroi di un mondo diverso. Invece divennero due illustri vittime di Stato".
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