domenica 3 settembre 2017

Macbeth

 
Che dire di Macbeth e del teatro di Shakespeare in generale? Che dire di un dramma che da 400 anni sa toccare così profondamente l'animo umano? Ammetto di essere stato da tempo attirato ed attratto da questo racconto e dal teatro più in generale... forse ci voleva proprio la recente trasposizione cinematografica per rendermi possibile l'approccio graduale... e così é stato.
Prima il film, poi il libro, ed infine la pièce teatrale con l'interpretazione di Nicol Williamson, Jane Lapotaire e Tony Doyle.
 
Ma andiamo con ordine:
 
il film: l'adattamento cinematografico (quasi) nulla toglie al racconto, anche se, qualche frase in più, qualche scena in più non sarebbero apparse fuori luogo. Nel complesso fantastico. A qualcuno potrà non piacere, ma Fassbender riesce davvero a cogliere la tragicità interiore del personaggio Macbeth e donargli quello spessore necessario a renderlo attuale.

 
 
il libro: in italiano, con testo inglese a fronte, un ottima traduzione ed un corredo biografico e note a corredo veramente ben fatte... in alcuni casi le note mi hanno aperto la visione di un mondo e di un modo di pensare che non conoscevo. (la foto l'ho scattata a Milano, in piazza Gae Aulenti).
 
 
il teatro: recitato certamente molto bene. Ma questo è uno strano teatro (almeno per me) ove, si aggiungono fondali e nebbie tali da renderlo simile ad un film... certo non vi è l'azione del cinematografo, la staticità del teatro è (quasi) assicurata... eppure rimango stupito... forse sono io che, digiuno al riguardo, mi ero fatto del teatro un'idea diversa. 
 
L'opera: Chi é Macbeth? Perché ci narra da lontano, una vicenda così vicina a noi, ai nostri canoni, alle nostre paure e limiti? Chi è questo eroe negativo? Ma è poi davvero così negativo? Oppure è solo imbrogliato/imbrigliato in eventi più grandi di lui? Non è forse qualcuno che, decide di giocare tutte le sue carte, sino all'ultima? sino alla fine? perché oramai non può più fare altro?
E che ruolo ha il fato, le streghe? e quale invece la convinzione, tutta umana, di essere nel giusto, nel dover inseguire il destino ad ogni costo?
L'attualità del Macbeth è certamente legata all'imperscrutabilità del futuro ed al bisogno tutto umano di superare questo ostacolo... quello di darsi certezze e quello di cogliere ogni possibile indizio positivo a cui aggrapparsi per dare sicurezza e sviluppo al nostro ego abbandonando le nostre paure.
Perché parlo di eroe? Semplicemente perché Macbeth nella sua ferocia, nel suo abbattere ogni ostacolo per raggiungere quanto gli è stato promesso, pone sé stesso, la sua stessa incolumità, quale ultimo dei suoi pensieri. E' disposto a tutto, compresa l'autodistruzione, pur di dare ragione alla promessa delle streghe. A differenza dei mediocri che lo circondano, non fugge, non gira in giro aspettando gli eventi, non si sottrae quando tutto gli è contro. Combatte sino alla fine. Muore, è vero! ma muore Re (ed in questo la predizione gli è stata onesta), muore combattendo (quale morte migliore), non fugge come tanti altri avrebbero fatto, vista la mal parata. E' umano ma anche superumano (come direbbe Nietzsche)... una bella gatta da pelare su cui riflettere. Perché Macbeth è attuale? Perché è umano e oltre, criminale e oltre, impuro e puro. Quanti di noi lo sono? Quanti saprebbero essere come lui? Grande ed attuale Shakespeare, senza alcun dubbio.
 

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