venerdì 15 settembre 2017

Hammerstein o dell'ostinazione

Nonostante il granitico consenso, ed il clima di terrore costruito all'interno della Germania e negli Stati occupati o alleati, vi fu chi si oppose ad Hitler.
Alcuni (pochi) lo fecero tentando di ucciderlo (Von Stauffenberg per fare un'esempio), altri con azioni di disobbedienza civile (i coniugi Hampel, recentemente ricordati con il film "Lettere da Berlino"), alcuni infine, rinunciando ad onori e potere, ritirandosi a vita privata, insomma allontanandosi da tutto.
il Generale Kurt Von Hammerstein - Equord fu uno di questi.
Hans Magnus Enzensberger, lo ricorda in questo libro.. sorta di tracciato della vita del Generale, attraverso scritti, racconti, dialoghi, lettere... Richiamo la controcopertina...
"La sera del 3 febbraio 1933, a Berlino, ebbe luogo una cena a suo modo storica: Adolf Hitler incontrò per la prima volta nella sua veste di neo-cancelliere i maggiori esponenti della Reichswehr. Fra questi, discendente di un'antica famiglia aristocratica, il generale Kurt Von Hammerstein - Equord, che durante la Repubblica di Weimar aveva fatto una brillante carriera, sino a diventare nel 1930, capo di stato maggiore dell'esercito tedesco.
Un uomo di destra, che considerava Hitler un confusionario (lo aveva già incontrato per la prima volta a metà degli anni '20) non particolarmente pericoloso.
Nel corso della cena, tuttavia, il Fuhrer espose senza mezzi termini quali erano i suoi veri obbiettivi: instaurazione di una dittatura all'interno del Paese, ricerca di "spazio vitale" a Oriente.
E specificò persino quando avrebbe avuto inizio la guerra.
Il discorso di Hitler fece radicalmente cambiare opinione a Hammerstein che un'anno dopo rassegnò le dimissioni: da quel momento in poi divenne - pur fra prudenze, contraddizioni e nella più assoluta segretezza - il punto di riferimento della resistenza anti - hitleriana che condusse al fallito attentato del 20 luglio 1944.
Il generale però a quel punto era già morto da un anno: durante il funerale, accanto alla bara venne deposta la enorme corona inviata da Hitler: il nastro, che recava il suo nome, era stato però "dimenticato" in metropolitana dai familiari.
La moglie e i sette figli sono gli attori protagonisti di questa straordinaria vicenda non solo tedesca i maschi sono tutti coinvolti in forme di resistenza, vivono in clandestinità, le figlie si legano al Partito Comunista (un verbale della famosa cena dopo tre giorni era già in mano dei sovietici), divengono pedine dei servizi segreti, restano invischiate nelle purghe staliniane.
Accostando narrazioni, "chiacchierate" postume con i protagonisti, commenti su fatti storici, documenti d'archivio in gran parte inediti, Hans Magnus Enzensberger in "Hammerstein" torna ad una forma letteraria che all'inizio degli anni '70 sancì la sua fama di scrittore".
 
Un testo da conoscere, sia per i contenuti storici che per la lezione di civiltà, l'ostinazione di Hammerstein nell'opporsi alla follia di Hitler...
 

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